domenica 31 luglio 2011

Quando diventa un peso

La vicenda Penati fa perdere consensi al Partito Democratico. Solo chi vive di partito non se ne accorge o, addirittura, fa finta di non accorgersene. Se è pur vero che nessuno è colpevole fino a sentenza lo è altrettanto il fatto che questa rischia di essere una storia molto lunga e la parola fine molto lontana. Allo stato dell'arte credo sia opportuno sgombrare il campo da dubbi e sospetti, allontanando la sua figura con le dimissioni da consigliere regionale. Eviteremo così un lungo periodo di pericolosa strumentalizzazione.  Del resto, se la giustizia è uguale per tutti, che si difenda allora dal basso come un comune cittadino e non dal nobile gradino di personaggio politico. Se poi sarà giudicato innocente, vorrà dire che avremo marcato ancora una volta l'enorme differenza in tema di onestà e trasparenza fra noi e il centrodestra.

sabato 30 luglio 2011

Ombre Rosse

Così non può andare. E' vero che uno non'è colpevole fino a sentenza ma aspettare, significa dare al centrodestra un motivo di propaganda elettorale e rischiare così di perdere tutte le prossime elezioni. Mi riferisco purtroppo alla questione Penati dove ogni sviluppo, ogni notizia nuova scatena l'allusione e rende facile il riferimento. E mentre l'onorevole opulenza si indigna e giura la sua onestà, il qualunque fa i conti con la propia economia e la stabilità psichica della famiglia.
Non c'è realta in questa politica. Non  la si vede, se ne ode solo il rumore.
E' la politica padrona delle parole. Quanto è triste la nebbia che l'avvolge e quanto buie appaio
le figure che ogni tanto si scorgono.
Non vi è luce, non vi è sorriso. Solo la solita finta tristezza e l'indignazione di circostanza.
Sono ombre, inutili, dannose e brutte. E oggi purtroppo sono pure rosse.  

domenica 24 luglio 2011

Ctrl+Alt+Canc

Caro PD, purtroppo l’impressione che mi fai è quella di un partito costantemente fuori onda. Mai sul pezzo, con le vecchie avanguardie paragonabili ad antichi messaggeri inviati dalle aristocrazie nel campo nemico per trattare un accordo in luogo dello scontro. Nel frattempo “il resto” cerca di sopravvivere perso in una “disputatio” dove non mancano mai i soliti vecchi e noiosissimi Magister e dove l’unica cosa che pare ritrovarsi è la volontà di mantenere, da parte di molti dei prescelti (nel senso di non eletti) una identità politica ad uso e consumo personale. E in onda ci và solo il presidente bonsai circondato dai suoi vassalli perché lui un profilo ce l’ha. Il Profilobenito.
E chi va via perde il posto all’osteria, salvo poi lamentarsi se il disagio e il dissenso assumono carattere e forme poco aristocratiche, lontane dal bon-ton in giacca e cravatta. E il tempo scorre inesorabile tra la ricerca di un profilo alto e una caduta in basso (Penati). Ogni tanto qualche nostalgico con il Grembiulino scolastico in perfetto stile “non è mai troppo tardi” ci ricorda che i salari sono bassi e la pressione fiscale troppo alta e se il governo continua così potrei anche arrivare ad esprimere il mio dissenso nel rispetto del ruolo e delle istituzioni che sono chiamato a rappresentare senza mai scadere nella forma espressiva di insulto o di vilipendio e bla,bla bla……..
Azz!!! Ctrl Alt Canc. E già! magari fosse così facile. 

sabato 23 luglio 2011

Abbiamo i ministeri. (farsa in dialetto padano)

Arroganza e cialtroneria sono gli ingredienti della rappresentazione teatrale andata in scena questa mattina a Monza a cura della Lega, in occasione dell'inaugurazione della sede decentrata di tre ministeri. Questa messinscena dell'identità Padana, con la giunta cittadina a fare da comparsa, dimostra di come sia il delirio di onnipotenza ad animare le giornate politiche dei nostri amministratori. L’evidente menzogna intenzionale messa in atto attraverso questa farsa, divenuta da tempo strumento ordinario della vita pubblica, andrebbe in questi casi bollata come crimine contro la democrazia. Teatro e teatralità, quando amministrare significa occupare uno spazio dove è possibile dare significato alle esperienze personali proprio perché queste sono raccolte da un pubblico di spettatori, per mascherare tutto quello che dovrebbe andare e non va, per esaltare tutto quello che pensano di essere ma che, per fortuna, in molti non gli riconoscono.
Speriamo che questo serva almeno semplificare la scelta degli elettori nelle prossime elezioni amministrative del 2012.

martedì 19 luglio 2011

L'ufficio in Villa

Mentre l'onorevole opulenza ingombra il video con spot autocelebrativi e gli onesti si preparano ad una stagione di sacrifici la Lega si trasferisce a Monza in  Villa Reale. Una cosina spartana in linea con il periodo di sacrifici.

lunedì 18 luglio 2011

PeriPatetiche ordinanze Padane

Narra la storia che al calare delle tenebre, alcune vie del quartiere di Triante vengono invase da molte peripatetiche e dai loro clienti. I residenti sono esasperati: di notte faticano a dormire per gli schiamazzi, davanti alla finestre si proiettano scene inenarrabili mentre la mattina, i marciapiedi  e le vie del quartiere raccontano, con i resti, le antiche gesta di questo popolo notturno. L’amministrazione comunale, sollecitata ad intervenire per porre rimedio a questa situazione, ha deciso di emanare un ordinanza comunale e cioè di chiudere, in via sperimentale dalle 24 alle 6, l’intera zona interessata, ai non residenti. Con il metodo del porta a porta ha così convocato un incontro pubblico per Giovedì 14 u.s., alla presenza dell’assessore Villa, del presidente della circoscrizione 4 Carati e del comandante della polizia municipale. L’incontro, rimbalzato dalla bocciofila, ha potuto cominciare grazie all’ospitalità del giardino dell’adiacente oratorio. Alla presenza della stampa e dei residenti, l’assessore alla partita, introdotto dal Presidente della circoscrizione 4 che ha politicamente esaltato l’opera di repressione, sostenuta dal parlamentino, attraverso i cartelli dissuasori (sic!) e telecamere (ma dove?) seminate per il quartiere, ha spiegato che la situazione è sfuggita al controllo per colpa dell’annullamento della disposizione che prevedeva una multa salata per il cliente e che, l’unico mezzo rimasto a disposizione dell’amministrazione comunale, è quello di agire sulla viabilità. Questo significa che dalle ore 24 alle 06 di mattina, in alcune zone del quartiere (via Duca degli Abruzzi, Emanuele Filiberto, Andrea Doria e Duca D’Aosta) potranno circolare solamente i residenti.
A questo punto, pensando astutamente di prevenire le solite domande retoriche del popolo, ci spiegavano che, per evitare rischi e multe, ai residenti bastava esibire un documento mentre per parenti vari ed amici sarà sufficiente dotarli di un invito o di una giustificazione scritta da mostrare in caso di controllo. Una specie di lasciapassare con tanto di timbro del residente. Tutto questo sotto gli occhi divertiti della peripatetica di turno che, essendo passeggiatrice, (colei che va a piedi) non’è soggetta a restrizione alcuna e che rimane libera di ricevere comunque fino alle ore 24. Quello che risalta, in questa ordinanza Padana, è la presunta disponibilità a controllare i cittadini e non le signorine di turno che, spostandosi di qualche metro, continueranno ad esercitare liberamente il mestiere. E noi a seguirle allargheremo il cerchio del provvedimento. Un provvedimento questo che ha le caratteristiche di un vero coprifuoco dove a rimetterci saranno ancora i residenti i quali  saranno limitati nella libertà di disporre della propria abitazione senza prima dover passare attraverso un posto di blocco con l’obbligo di farsi riconoscere. Non credo che l’utilizzo di mezzi repressivi sia la soluzione migliore per risolvere questo problema. Cosa certa è che la nostra città dovrebbe impegnarsi di più a lavorare in rete con le organizzazioni di volontariato, che da sempre si battono per la creazione di servizi che possano aiutare delle ragazze disperate a uscire da questa triste realtà. E pensare che nel 2002 la Lega presentò una proposta di legge che prevedeva l’apertura di Eros Center e la liberalizzazione della prostituzione controllata così da eliminare la prostituzione di strada. Ora però è più conveniente la propaganda repressiva, elargire protezione affinché la gente si creda al sicuro.  Ma questa è tutta un'altra storia e sicuramente il solito finale.


lunedì 11 luglio 2011

Pagano sempre gli stessi

Mentre vi chiedono di fare uno sforzo per sanare il debito pubblico c'è chi trucca le carte pur di non  pagare i suoi debiti.
E noi siamo numeri, non siamo più parte della storia. Una percentuale in meno in cassa integrazione e qualche morto o infortunio in meno sul lavoro. E' l'italia che migliora? no è la cassa integrazione che finisce e il lavoro che non c'è più.