giovedì 17 luglio 2014

Il Teatro Manzoni e l'azienda speciale Paolo Borsa

Questa sera siamo chiamati a votare l'oggetto 119 ovvero una proposta di autorizzazione, con contratto allegato, per l'affidamento alla Azienda speciale di formazione "Scuola Paolo Borsa" della promozione e sostegno dell'attività teatrale del Teatro Manzoni. Una proposta di delibera che non nasce improvvisamente, per un capriccio di questa amministrazione, ma che prende necessariamente forma dando seguito ad una decisione del consiglio Comunale del maggio 2013, che con deliberazione nr.41/2013 si dichiarava favorevole allo scioglimento e messa in liquidazione della società scenaperta e conseguente affidamento della gestione delle stagioni teatrali all'azienda Paolo Borsa. Rammento che in quell'occasione vi fu il voto favorevole anche di una parte dei consiglieri di minoranza.
Una delibera che fu anche una risposta alle diverse sollecitazioni, in quel senso, fatte in aula da parte di diversi consiglieri.
Ora dalle domande poste e dal dibattito in corso sono emerse forti alcune questioni prima fra tutte se "la scuola Borsa è o non è in grado di gestire un servizio del genere" per proseguire poi con "chi e cos'è la scuola borsa manca una breve presentazione", per arrivare a "cerchiamo almeno di non spostare il problema andando a rovinare la stessa Scuola". Tutto legittimo ma vorrei ricordare a quest'aula che la delibera 41 era accompagnata da una dettagliata relazione fatta dai dirigenti dott.sa Brambilla (cultura) Dott.Siciliano (istruzione) e dal dott.Spoto (Segretario/direttore Generale).
Una relazione bel raccontata nell'intervento della Consigliera Martinetti che però si dimenticata di dire che si trattava di un analisi delle potenziali sinergie e che il percorso descritto poteva prendere forma solamente dopo l'affidamento dell'incarico alla scuola e comunque non prima della deliberazione di consiglio.
Una relazione che come leggiamo inquadrava anche il problema della ristrutturazione, ivi compresa la questione amianto.
Una relazione di accompagnamento che nella commissione del 9 Maggio aveva ottenuto il voto favorevole di quasi tutte le componenti della minoranza, ivi compreso Una Monza per tutti e Insieme per Monza futura. Ora capisco il ruolo politico di tutti e la necessita elettorale di marcare le distanze su tutto, quello che però non capisco sono queste impavide reinterpretazioni di una realtà che era già ben definita lo scorso anno anche con il benestare di qualcuno che questa sera grida allo scandalo. Se oggi vogliamo rimettere in discussione questa relazione e la capacità nonche credibilità dei dirigenti che l'hanno firmata, dobbiamo farlo con argomenti certi e non con semplici supposizioni.
Non dimentichiamoci che anche allora non'era Scenaperta a gestire il Teatro Manzoni ma la Società Teatro di Monza e che è data facoltà anche alla Scuola B. di avvalersi un ente terzo per la gestione.
Ma allora cos'è cambiato in questo anno, posto che nulla è cambiato della natura, mission e organizzazione della scuola Borsa, che è oggi qui rappresentata da due componenti del CDA che sono poi due dirigenti della nostra amministrazione.
E non'è certo comparsa ora la disciplina sull'amianto perchè si da il caso che il PRAL (piano rimozione amianto Lombardia) e stato pubblicato nel 2006 con vincolo rimozione gennaio 2016 e trovo buffo che non ci sia stata nessuna condanna morale e ambientale durante i cinque anni della giunta precedente. Anni caratterizzati da una frivola e non entusiasmante gestione della proposta culturale.
Il PRAL, pubblicato nel 2006, non fissa solo la data fine di smaltimento ma prevede anche la denuncia della presenza di Eternit negli edifici pubblici e sopratutto la verifica dello stato in cui si trova con la conseguente valutazione che non sia fonte di rischio.
E su questo argomento sono state date ampie informazioni, da parte del Sindaco, sia sulla situazione di regolare denuncia del manufatto che sulle modalità di intervento economico a sostegno della necessaria bonifica.
E qui è bene ricordare che l'attuale giunta governa dal giugno del 2012, che lo scioglimento di Scenaperta è stato uno dei suoi primi atti e questo tenedo sempre presente l'obiettivo primo che è quello di salvaguardare la stagione teatrale attraverso uno dei luoghi di punta della cultura della nostra città. Ed'è proprio quello che noi stiamo cercando di fare questa sera, mentre l'ostruzionismo legittimo di una parte delle minoranze apre ad un solo scenario ed ad una sola alternativa, che è poi quella di far fallire Scenaperta con la conseguenza di mandare all'asta il Teatro Manzoni.
Ecco Cultura e Teatro un binomio che doveva rappresentare il tema al centro di questo dibattito.
Perchè Monza ha bisogno di avere almeno due Teatri in città e ora che il S.Carlo ha perso la sua naturale vocazione, diventa fondamentale tenere in vita il Teatro Manzoni. Un teatro che è bene specificare, non si presta al ruolo di antagonista del Binario 7, poichè questi teatri hanno due mission ben distinte.
Quando parliamo di Binario 7 parliamo di un polo culturale che oltre ad aver sviluppato un importante centro di produzione di spettacoli teatrali si presenta oggi come un luogo di massima espressione di un Teatro D'Arte di alto livello, tale da diventare materia di tesi nelle università.
Senza dimenticare poi l'organizzazione dei vari corsi che lo identificano come importante punto di riferimento per una scuola teatrale di eccellenza.
Il teatro Manzoni è il resto, con una diversa impronta rivolta sempre più allo spettacolo di intrattenimento, come importante scalo per diverse compagnie itineranti e come spazio in grado di accogliere grandi produzioni che necessitano grandi allestimenti. Un Teatro che deve riappropriarsi del suo ruolo tornando ad essere il teatro della città, dove la crisi e le ristrettezze economiche dovranno essere di stimolo alla creatività e alla fantasia, con una proposta che sappia unire una programmazione di ottimo livello associata a progetti sperimentali.
Oggi dobbiamo pensare ad un modo originale di vivere il teatro anche fuori dagli schemi classici con dei matinèè per i ragazzi e le domeniche per le famiglie e questo, con un occhio all'offerta culturale e uno ai costi.
Il tema della cultura deve essere presente nelle stragegie del futuro della nostra città e in un periodo dove spesso si accusa la politica di voler affossare la cultura, appare assai buffo criticare questa amministrazione che si stà impegnando con importanti azioni e investimenti, per il rilancio delle stagioni teatrali e dell'offerta culturale nella nostra città.