martedì 2 ottobre 2012

Farmaco equivalente


Con l'entrata in vigore delle nuove norme in materia sanitaria, i medici devono scrivere sulle ricette il principio attivo e non più il nome del farmaco.

Uno dei farmaci in questione è il KEPPRA. Inibitore delle crisi epilettiche e quindi considerato SALVAVITA.

Fino a qualche giorno fa il farmaco era in convenzione con il servizio sanitario e quindi, per gli esenti, a costo 0. Ora, essendo scaduto il brevetto, in commercio ci sono         (o dovrebbero esserci) i famosi farmaci equivalenti o principi attivi con la conseguenza che chi vuole il Keppra oggi lo paga 44Euro di ticket la scatola.
In ragione di questo in parecchi sono andati in sofferenza, per la difficoltà di sostenere un costo così alto. Si parla di una media di 100 Euro al mese.
Il servisio sanitario rimborsa alla farmacia il farmaco al prezzo più basso.
Tutto questo cambiamento ha creato due grossi problemi ai cittadini:
ci sono alcuni che su diagnosi del medico, non possono cambiare il farmaco e, potendolo fare, si vedono costretti ad affrontare una grossa spesa mensile
Di contro, ci sono altri che per ragioni di bilancio familiare hanno deciso di rischiare con il farmaco equivalente (la copertura certa è dell'80% e per molti il 20% scoperto è un rischio molto alto). Questi ultimi si sono però scontrati con l'impossibilità di reperire il farmaco, essendone sprovviste le farmacie. Il più delle volte si sono sentiti rispondere che i distributori non consegnavano il prodotto o che era difficile da far arrivare.
Non mi pare questa una situazione da paese civile. Stiamo giocando con la pelle delle persone. Mancano le risposte sull'affidabilità del farmaco equivalente.
Non'è possibile sentirsi dire: "lo provi, poi vediamo la reazione".
Per quanto riguarda le scorte, penso che tutte le farmacie debbano dotarsi del farmaco equivalente. Nessuno compra a caso ma ci si base sullo storico venduto. In questo caso è troppo facile ipotizzare che è un escamotage per poter esaurire per primo le scorte del farmaco originale.
Non possiamo discutere la legge o le disposizioni Regionali in merito ma, una raccomandazione alle farmacie comunali, questo lo possiamo fare.
Queste devono dotarsi del farmaco equivalente e, in caso di impossibilità, continuare la distribuzione del farmaco originale al ticket più basso. E' una questione di civiltà.