venerdì 30 dicembre 2011

Se anche il medico ci abbandona......

Ieri ho saputo dal mio medico di base che andrà in pensione a fine anno.
Dice che e stato costretto dal nuovo provvedimento Monti, altrimenti doveva lavorare per altri 5 anni. Sensibilità e attenzione verso i suoi pazienti pari a 0. Cominceremo l'anno nuovo senza il medico di famiglia, speriamo solo di non averne bisogno. Altro effetto collaterale della manovra targata Monti. Dopo i contributi, la pensione, il potere d'acquisto anche il medico ci abbandona. Alzi la mano chi ancora crede che basta la salute.

giovedì 29 dicembre 2011

Effetti collaterali

Non ho mai creduto ad un nuovo compromesso storico. Ad una sorta di patto salva Italia tra il centrodestra e il centrosinistra. Nei fatti, gran parte dell'elettorato che si riconosce nel centrodestra ha detto di no alla richiesta di sacrifici. Hanno detto no i tassisti, i tabaccai, i farmacisti, i ricchi. Tutto con il patrocinio del PDL. Sono stati obbligati a dire di si i pensionati, i lavoratori dipendenti, i lavoratori autonomi, con il patrocinio del PD e Il 3 Polo. Non so se la cura sia più dannosa della malattia, so che nessuno a considerato gli effetti collaterali che questa manovra ha sulle famiglie. Effetti collaterali, talmente violenti che rischiano di far rimanere il PD con il cerino in mano. Alla faccia della responsabilità istituzionale a difesa della nostra economia, parole che hanno riempito la bocca di molti in questi ultimi tempi.
Enrico, 56 anni, ultimo anno di mobilita poi il nulla fino a 66 anni. Chi glielo spiega?

domenica 20 novembre 2011

Brigantaggio politico

Il nuovo governo non segna la fine della democrazia ma più semplicemente la fine del brigantaggio politico.
La sua costituzione, fatta di tecnici di indubbio valore, segna l'esatto opposto del governo precedente dove, in applicazione del principio di Peter, (potere della stupidità) che afferma che in una organizzazione meritocratica, (pallino del ministro della pubblica amministrazione), ognuno viene promosso fino al suo livello di incompetenza.
Ed'è propio quello che è successo nel governo precedente la, dove l'incapacità dei suoi componenti ci ha portato al limite del fallimento economico. E solo uno scossone ne ha decretato il game over. Solo uno scossone.
Questo è il fallimento di una certa politica che, in ossequio alla stragegia della manipolazione, si attrezza ad imperversare sulla scena con una campagna elettorale lunga un anno. Non hanno capito nulla, non hanno combinato nulla, ora si nominano difensori dei più deboli contro il governo dei potenti.
Ma noi non siamo un popolo di ignoranti e indifferenti e non ci dimenticheremo facilmente di quanti danni spaventosi abbia causato questo connubio di stupidità e potere, che ci ha governato in questi ultimi anni.

domenica 13 novembre 2011

Un martire poltico

Due brevi riflessioni;
Le turbolenze economiche hanno provocato forti perdite economiche al patrimonio societario di Berlusconi.
Ora che è finita la manfrina del legittimo impedimento, l'ex premier non potrà più sottrarsi facilmente alle udienze dei suoi processi.
In questo contesto mi vien difficile pensare ad un passo indietro fatto per il bene del paese, così da proclamarlo nuovo martire politico.
Mi vien più facile pensare ad un compromesso che, alla lunga, salvi le sue aziende e la sua persona.
Alle sue aziende ci penserà il nuovo esecutivo che, probabilmente, susciterà fiducia ed interesse degli investitori e dei mercati esteri.
Vedremo poi cosa succederà ai suoi processi, il tempo ci svelerà se esiste un grande compromesso sancito da un salvacondotto. Non dimentichiamoci che in tempi non sospette, questa fu una delle balzane idee di Casini per stimolare Berlusconi a fare un passo indietro.
Dichiara di sentirsi orgoglioso di quello che ha fatto per il paese, e ci mancherebbe altro se l'orgoglio non l'avesse accompagnato in questa lunga storia politica. Mi pare il minimo.
Certo noi, gli altri, siamo liberi di dissentire e di giudicarlo come quello che, grazie al suo orgoglio, ha nascosto la crisi portandoci al limite del disastro.
Un altra storia è la Lega che, dopo pochi minuti dall'ultima chiama parlamentare, è già passata ad accusare il resto del mondo per questo dramma economico Italiano. Già, il dito di Gemonio ha cambiato destinazione.
   

giovedì 10 novembre 2011

C'è chi dice si, c'è chi dice no

Il commisario Monti alla guida di un governo tecnico. Si dice che questa sia la strada migliore per uscire da questa situazione di drammaticità economica. E il rumore della politica si fa sempre più forte, più ruggine.
C'è chi dice no, c'è chi dice si, chi si defila.. un acanto stonato che insulta la giornata degli onesti, deprime le loro risorse. Il rumore confuso di personalismi di basso profilo in una sorta di rappresentazione populista che non incanta più nessuno.
Il parlamento è stato commissariato, incapace di produrre antidoti alla crisi, incapace di allontanare i padroni della crisi. Il Premier andava sfiduciato con la votazione del rendiconto, ma quale possibilità di dimissioni spontanee!!. E poi tutti a fare considerazioni, riflessioni, tutti meno lo spread e gli speculatori che ingrassano il debito pubblico e le loro tasche. Possibile che nell'era tecnologica non possimo sapere neanche un nome di chi stà giocando con le sorti di una nazione?
Ora il probabile futuro governo, a partecipazione allargata, lavorerà per obiettivi, nella speranza che nessun signor io si metta di traverso con richieste personali a ricatto variabile. Non possiamo e non dobbiamo permetterlo. Stante la situazione di Commissariamento del Parlamento è lecito pensare ad una sorta di cassa integrazione per il 90% dei parlamentari. Come si fà in ogni azienda soggetta, causa crisi, a sospensione temporanea per ristrutturazione. Non vedo perchè l'incapacità e inconsistenza, di molti di loro, deve continuare ad essere retribuita in regime di commisariamento straordinario.   
 

mercoledì 9 novembre 2011

Ma quale annuncio!!!

Un antico proverbio indiano dice:
" quando due elefanti litigano è sempre l'erba ad andarci di mezzo"
Il premier andava sfiduciato subito con i voti contrari dell'opposizione. Ma perchè mai dovrrebbe avere l'onore delle armi, concedendogli di dare le dimissioni?, andava cacciato con una dura e decisa prova di forza. Se l'opposizione è pronta ( e spero che lo sia ) ad assumere una gestione dell'emergenza collegiale, in tempo zero ci si organizza e si fa tutto quello che è necessario per riportare il paese sui giusti binari europei. Non credo che una settimana in più o in meno, per l'approvazione del rendiconto, ci avrrebbe creato dei problemi più grossi di quelli che ci ha creato l'annuncio di probabili dimissioni fantasma.
Ora, anche se oggi la merda è arrivata fin sopra le orecchie, gli elefanti continuano a litigare, il presidente della repubblica annuncia provvedimenti urgenti, i mercati non si fidano e l'erba muore. Il rischio è che prendano decisioni urgenti, da vera macelleria sociale, scaricando le colpe gli uni sugli altri.

lunedì 31 ottobre 2011

Dal fango della Liguria

Resta poco del dramma della Liguria sulle pagine web di oggi dei principali quotidiani.
Dal fango della tragedia spuntano le solite idee riconfezionate in pacchetto da 100 da Renzi che da buon uomo di destra cerca i voti del centrosinistra che poi risponde Bersani che è di sinistra e cerca i voti del centrodestra che poi vola lo spread che intristisce la borsa e arrichisce gli speculatori che vogliono farti credere che salvando le banche si salva il soldato Ryan o meglio i cittadini di Sucate che se piove qualche giorno se ne vanno a valle con la loro famiglia e le loro poche cose intanto che gli appare Montezemolo che continua a rompere i Maroni che è uno che ci ha la forza per far cadere il governo ma non ci sente causa lieve disturbo ai labirinti che sono quelli che ci si è infilati con la posta Europea che tu pensa se una cosa così importante uno te la dice per posta che se non arriva in tempo tu rischi il default così come il postino che suona sempre due volte quel giorno ha il mal di pancia e mentre tu senti Brunetta che impreca contro gli assenteisti ti domandi se invece dei Draghi all'europa non servono dei Maghi che poi interviene la Brambilla che protegge gli animali e ti dice che i Draghi sono una stirpe in estinzione e come cazzo è che ce ne in giro ancora uno che scrive al suo paese per far scoppiare un casino e non per distrarsi un po perchè siamo molto lontani da dove sta lui e dagli operai che non vedono più la fine ma nemmeno l'inizio e che subiscono la politica di chi è ancora pieno di privilegi e pare essere improvvisamente rimasto fulminato sulla via di Sucate e ora sanno cosa fare dove andare come intervenire ma non in casa mia che ci ho la famiglia numerosa e Firenze è una città costosa che allora raduniamo le truppe a Roma che serve una visibile prova di forza così il governo con il piffero che si spaventa e ci ripensa sui licenziamenti liberi che compattano il sindacato e separano le opposizioni che sono insieme solo perchè c'è Berlusconi che quando si ritira lui si ritira anche il partito liquido e allora pensi che magari è meglio spendere i 30 denari del treno per costituire un fondo a favore delle famiglie coinvolte nel dramma della Liguria che non'è una banca e non'è nemmeno quotata in borsa ma che è la mia terra piegata ferita ma non sconfitta alla faccia del resto che sembra tutto uguale pianificato inutile dove il pensiero deve viaggiare su un binario dritto e predisposto senza sosta per pensare senza deviazioni per riflettere.

lunedì 24 ottobre 2011

L'ombra di Hobbes sulla variante al PGT di Monza

Art. 1. legge 12 2005
1. La presente legge, detta le norme di governo del territorio lombardo nel rispetto dei principi fondamentali dell’ordinamento statale e comunitario, nonché delle peculiarità storiche, culturali, naturalistiche e paesaggistiche che connotano la Lombardia.
2. La presente legge si ispira ai criteri di sussidiarietà, adeguatezza, differenziazione, sostenibilità, partecipazione, collaborazione, flessibilità, compensazione ed efficienza.
Criteri questi più volte richiamati come ispiratori della politica dei partiti di centro destra, tanto da riempirsene la bocca in qualsiasi occasione. Ne sappiamo qualcosa anche noi a Monza dove, in consiglio comunale da parte della maggioranza, è stata approvata la variante al PGT.
E mentre gli assertori di queste teorie politiche, ingombrano la scena declamando fantasiosi spot elettorali noi, vox diaboli, ci accorgiamo che c’è qualcosa di strano oggi nel sole, anzi di antico.
Ed è quello che inevitabilmente ci ripropone, nonostante tutti i buoni propositi farciti da magici criteri, la maggioranza di centro destra e che si traduce nella costante e perfino noiosa applicazione della teoria politica assolutistica di Hobbes secondo cui, l’unità della volontà politica coincide con l’unicità fisica della persona che governa poiché gli individui si riuniscono in una comunità politica solamente nel momento in cui rinunciano a gran parte dei loro diritti naturali a favore del sovrano.
Il forte richiamo a questa teoria da parte della maggioranza di Centro Destra , la cui firma politica di molti passa anche attraverso le diverse lotte per la salvaguardia delle aree verdi e dei parchi di cintura, si è evidenziata nel tempo attraverso una serie di atti istituzionali che vanno; dall’applicazione della legge Regionale 14, che di fatto ha impedito a Monza di auto approvarsi il piano dei servizi e di mettere quindi sotto vincolo alcune aree edificabili, sino ad arrivare all’approvazione della famosa Legge 12 dove l’articolo 25 comma 2, fatto su misura per Monza, impediva al nostro comune l’approvazione di varianti di qualsiasi tipo nonché di piani attuativi in variante, e questo alla vigilia della discussione, nell'allora Consiglio Comunale, del nuovo PRG.

A questo punto Monza, con i suoi amministratori di Centro Sinistra, si attrezzava di corsa a redigere e ripensare il piano regolatore come piano di governo del territorio preparato a tempo di record, non solo in linea con le indicazioni e richieste che arrivano dalla Regione ma, soprattutto, attraverso una strategia condivisa e partecipata anche da parte dell’allora Assessore Regionale competente.

Purtroppo però per Monza ci si era preparati alla discussione in aula del nuovo PGT dimenticandoci di Hobbes, (sempre lui) che, in tempi non sospetti, teorizzava che il potere del sovrano è sempre assoluto, indipendentemente dal fatto che sia formalmente detenuto dal popolo.
Mai formulazione fu così veritiera.

Ecco quindi arrivare in aula del Consiglio Regionale la richiesta di modifica dell’art.36 comma 4 che, guarda caso, riduce le misure di salvaguardia da cinque a tre anni.
Il motivo di questa richiesta è la presunta necessità, in barba alla devolution e al principio di sussidiarietà, di adeguarci ad una normativa nazionale che ripropone una prassi che risale al 1966.
A tale proposito va ricordato che la Regione Lombardia si è sempre comportata in maniera difforme da trent’anni.

E qui finalmente arriviamo alla morale della storia di questi giorni perchè tutto questo, unito alla pressante richiesta di approvazione della disastrosa variante al PGT imposta dalla giunta di centrodestra, non solo darebbe il via alla più grande colata di cemento sulla nostra città degli ultimi anni, con la scomparsa di molte aree verdi e la devastazione delle aree agricole, ma permetterebbe la cementificazione della Cascinazza, la più grande area verde di Monza dopo quella del parco.
Ciò che stiamo vivendo in questo periodo è la dimostrazione di come, in contrasto con il principio di autodeterminazione, un patto stipulato reciprocamente tra gli individui in favore del sovrano permette allo stesso di beneficiare del contratto anche senza impegnarsi in esso.(sempre lui, Hobbes)
Del resto la democrazia, che è basata sul principio dell’uguaglianza e' spesso insidiata dal privilegio.
Il privilegio crea arrivismo e rincorse perverse.

E meno male che il centro destra accusa i militanti di centro sinistra di essere inquadrati e sudditi dei segretari di partito.
In quanto all'identità del sovrano, penso che abbiate capito.



giovedì 20 ottobre 2011

Protezione civile

I cittadini si sgretolano sotto i colpi del governo, mentre il paese si sgretola sotto le piogge autunnali.
Che cazzo di situazione, non regge più niente. Mentre i ministri e centurioni brillano sul piccolo schermo, fuori è sempre più buio. E non'è per colpa della pioggia straordinaria, anche quattro gocce inchiodano al dramma i paesi, basta poco per creare il danno, per distruggere una famiglia nel dolore.
Purtroppo sembra che anche Madre Natura non stia dalla nostra parte. Non'è come nelle fiabe, non c'è mai il lieto fine anzi. Siamo circondati, senza protezione e senza aiuto. Ops, ma noi ci abbiamo la protezione civile, certo..protezione. Peccato che arriva sempre dopo, a contare i morti e a stimare i danni per trasformarli in benefici. A proposito, che fine a fatto Bertolaso e le sue divise piene di medaglie e specialità? Chi ci racconta ora che la colpa è dei cittadini che vivono in una sorta di anarchia sociale dove tutto è permesso e quindi idifendibile?. Magari non oggi, oggi c'è da scegliere chi guiderà Bankitalia, la dove c'è il gelo tra Napolitano, Tremonti e Berlusconi, già ma non per l'acqua alta.

giovedì 13 ottobre 2011

Villa Arzilla

Considerata l'età dei protagonisti, di questo quotidiano teatrino della politica, l'accostamento alla serie tv verrebbe sin troppo facile. La differenza è che purtroppo non siamo in una fiction e non c'è nemmeno una piscina con l'energia dell'universo, dove poterli immergere sperando in un miracolo.
La strana coppia è out, spenta, sconnessa dal resto del paese. Nella loro bolla di catalessi, persi in un monologo del nulla sul delirio di persecuzione, giocano al potere mascherandosi al paese, quasi non fossero reali. Purtroppo però, mentre le loro idee ne disegnano i contorni e le loro gesta ne esaltano la sciagurata figura, noi ne subiamo le conseguenze. Il continuo tentativo di sedare lo stato sociale, attraverso forme di democratica repressione, sono la conferma di una situazione di insanabile delirio mentale multiplo.
Il formulario politico di oggi è pieno di ricette dai dosaggi pericolosi e lesivi della libertà individuale, utili solamente all'uomo padrone che tenta disperatamente di sopravvivere sotttraendosi al contratto sociale, utilizzando metodi primitivi da stato di natura. Non mancano le occasioni per cambiare la storia ma, la pochezza morale dei protagonisti tutti, rende la cosa molto difficile.
In queste ore può succedere qualcosa, la vedo difficile ma sperare non ha mai ucciso la mente di nessuno.

sabato 8 ottobre 2011

Integrazione

Integrazione, parola difficile che riempie inutilmente la bocca di tanti.
Tutti nascono con il diritto di fare la propria vita come chiunque altro. La comunità è un insieme di persone che vivono e crescono insieme.
Io non mi devo sbattere per integrare ma devo operare affinche nessuno venga escluso dalla vita della comunità.
Una citta non si misura dalle sette o settantasette meraviglie ma dalla risposta che da ad una tua domanda.
Chi amministra ha il dovere di pensare ad una città fondata sul principio della progettazione universale che tenga conto a priori di tutti gli utilizzatori a partire dai più deboli e indifesi.  

giovedì 6 ottobre 2011

Ciò che non si spegne

Mentre il nostro paese è in ginocchio l'onorevole opulenza si occupa tutt'altro.
Ora tocca alla libertà di informazione e al libero scambio di riflessioni. Sonno terrorizzati dalle loro stesse azioni. Non si deve sapere, bisogna spegnere, zittire, cancellare.
Noi però abbiamo imparato a leggere tra le righe e definire i silenzi. E' finito il tempo della politica in poltrona con il cervello ostaggio delle televisioni.  La piazza ha ripreso la sua anima.

mercoledì 7 settembre 2011

Sospensione

Penati è stato sospeso dal PD.
Ora tutti racconteranno di una decisione storica e di un grande atto di  responsabilità politica.
Ma stiamo parlando semplicemente di una sospensione, strumento che si usava nelle scuole come punizione per chi commetteva qualche marachella. E' così che la politica giudica se stessa.
Cancellato dalle liste degli iscritti (grave sfregio all'onore) ora Penati non appartiene più al PD o meglio, è una parte del PD che non appartiene più a Penati. Già autosospesosi dalla carica di vicepresidente del Consiglio Regionale ora svolge la semplice funzione di consigliere. Ma è proprio questo il punto. Nonostante tutto, e il tutto anche se è da dimostrare è comunque tanto, troppo ed evidente, egli continua a ricoprire una carica altamente remunerativa e a partecipare alla gestione delle risorse e dei servizi della regione Lombardia come se niente fosse. E' come se fino ad ora l'unico ad essere danneggiato è stato il PD, penalizzato da una flessione di consensi. Non c'è danno nei confronti dei cittadini onesti che rischiano il posto di lavoro tutti i giorni e vedono il loro stipendio perdere potere ogni sera. E per loro scatta il diritto di difesa ad oltranza, guai a dubitare, guai a giudicare. Noi siamo i protagonisti dalla storia ma ciò che oggi conta di più e come la si scrive.
Capire tu non puoi, tu chiamale se vuoi......... sospensioni

martedì 9 agosto 2011

Gemonio, l'Europa, il dito e la Follia.

Figure strane quelle dei tre ministri viste in televisione da Gemonio. Sparse oltre le sbarre, come prigionieri di una storia disordinata. Interpreti casuali di un Europa mal digerita che si ritrova protagonista trascinata in quel cortile. Figure folli di un mondo virtuale, moschettieri in bermuda di un Italia che ne aspetta le eroiche gesta. Fuori, la paura ha il volto dei pensionati, gli occhi degli operai, lo sgomento dei saggi. Siamo sotto attacco degli speculatori e sembra che nessuno muova un dito. Quel dito che come un arma, quasi improvvisamente si alza a stento dal corpo del vecchio moschettiere, come a lanciare la sfida nemico, incitare la città a reagire, chiamare la popolazione a resistere. E quando finalmente le parole dei tre ci spiegano la vera natura degli eventi, realizziamo appieno il significato di quel dito levato al cielo che, come un urlo di gioia dei potenti in preda ad una folle esaltazione, ci ricorda il soggetto e l'eterna destinazione dei patimenti. E triste ammettere che siamo un paese in preda della follia, governato dalla follia. Pronti ad esaltarla per un posto in prima fila, pronti a seguirla per un pugno di privilegi.
Scopri allora che alcuni scritti sembrano seguire il corso della storia e calibrarsi a ragione su moderni personaggi.

Come l'elogio alla follia di  Erasmo da Rotterdam

"" Qualsiasi cosa dicano di me i mortali - non ignoro, infatti, quanto la Follia sia portata per bocca anche dai più folli - tuttavia, ecco qui la prova decisiva che io, io sola, dico, ho il dono di rallegrare gli uomini. Non appena mi sono presentata per parlare a questa affollatissima assemblea, di colpo tutti i volti si sono illuminati di non so quale insolita ilarità. Che c'è infatti di più sciocco, dicono, di un candidato che lusinga il popolo in tono supplichevole, che compra i voti, che va in cerca degli applausi di tanti stolti, che si compiace delle acclamazioni, che si fa portare in giro in trionfo, come una statua da mostrare al popolo. Aggiungi la sfilza dei nomi e dei soprannomi, gli onori tributati a un uomo insignificante, il fatto che si dà il caso di tiranni scelleratissimi elevati con pubbliche cerimonie alla gloria. Sono autentiche manifestazioni di follia, Chi lo nega? Tuttavia, proprio di qui sono nate le grandi imprese degli eroi, levate al cielo dall'opera di tanti letterati. Questa follia genera le città; su di essa poggiano i governi, le magistrature, la religione, le assemblee, i tribunali. La vita umana non è altro che un gioco della Follia.""

venerdì 5 agosto 2011

Il rumore della politica

E' il rumore della politica, quello che ci ruba il silenzio, cattura le nostre immagini e confonde le parole.
E' la politica dell'Io sovrano quella che si indigna mostrando tutta la sua onorevole opulenza, sempre intoccabile e padrona assoluta di ogni diritto. E la mente va, ostaggio dei pensieri più cupi. Il lavoro che non c'è più, la spesa sempre più leggera, la famiglia sempre più in crisi. Ferragosto e Natale si confondono in un calendario sempre più uguale, dove i santi lasciano il posto ai problemi. E' il  vivere vero di molti si mischia al vivere finto di pochi che, istituzionalmente preoccupati, non rinunciano a nulla e a te concedono il nulla. 
Le luci della politica immune e vacanziera violentano la ragione e offendono la dignità di chi oggi deve decidere cosa può mangiare e, ciò che è peggio, quale malattie si può curare. Il peso degli anni trasforma piegandole le figure degli onesti, il peso della politica trasforma allungandole le figure dei disonesti. La legge non'è uguale per tutti, e il rumore che fa la differenza. Questo forte e fastidioso rumore che sembra lontano, ma purtroppo è sempre più vicino. E così benessere e disagio sono i dioscuri che governano le nostre giornate, ma guai a metterli in competizione tra di loro. Non posso pensare alle conseguenze.
Possiamo e dobbiamo reagire a quanti vorrebbero riprogrammarci tutti in uno stato sociale silenzioso e ubbidiente. Ognuno di noi ha una sua parte in questa storia, sta a noi renderla importante

domenica 31 luglio 2011

Quando diventa un peso

La vicenda Penati fa perdere consensi al Partito Democratico. Solo chi vive di partito non se ne accorge o, addirittura, fa finta di non accorgersene. Se è pur vero che nessuno è colpevole fino a sentenza lo è altrettanto il fatto che questa rischia di essere una storia molto lunga e la parola fine molto lontana. Allo stato dell'arte credo sia opportuno sgombrare il campo da dubbi e sospetti, allontanando la sua figura con le dimissioni da consigliere regionale. Eviteremo così un lungo periodo di pericolosa strumentalizzazione.  Del resto, se la giustizia è uguale per tutti, che si difenda allora dal basso come un comune cittadino e non dal nobile gradino di personaggio politico. Se poi sarà giudicato innocente, vorrà dire che avremo marcato ancora una volta l'enorme differenza in tema di onestà e trasparenza fra noi e il centrodestra.

sabato 30 luglio 2011

Ombre Rosse

Così non può andare. E' vero che uno non'è colpevole fino a sentenza ma aspettare, significa dare al centrodestra un motivo di propaganda elettorale e rischiare così di perdere tutte le prossime elezioni. Mi riferisco purtroppo alla questione Penati dove ogni sviluppo, ogni notizia nuova scatena l'allusione e rende facile il riferimento. E mentre l'onorevole opulenza si indigna e giura la sua onestà, il qualunque fa i conti con la propia economia e la stabilità psichica della famiglia.
Non c'è realta in questa politica. Non  la si vede, se ne ode solo il rumore.
E' la politica padrona delle parole. Quanto è triste la nebbia che l'avvolge e quanto buie appaio
le figure che ogni tanto si scorgono.
Non vi è luce, non vi è sorriso. Solo la solita finta tristezza e l'indignazione di circostanza.
Sono ombre, inutili, dannose e brutte. E oggi purtroppo sono pure rosse.  

domenica 24 luglio 2011

Ctrl+Alt+Canc

Caro PD, purtroppo l’impressione che mi fai è quella di un partito costantemente fuori onda. Mai sul pezzo, con le vecchie avanguardie paragonabili ad antichi messaggeri inviati dalle aristocrazie nel campo nemico per trattare un accordo in luogo dello scontro. Nel frattempo “il resto” cerca di sopravvivere perso in una “disputatio” dove non mancano mai i soliti vecchi e noiosissimi Magister e dove l’unica cosa che pare ritrovarsi è la volontà di mantenere, da parte di molti dei prescelti (nel senso di non eletti) una identità politica ad uso e consumo personale. E in onda ci và solo il presidente bonsai circondato dai suoi vassalli perché lui un profilo ce l’ha. Il Profilobenito.
E chi va via perde il posto all’osteria, salvo poi lamentarsi se il disagio e il dissenso assumono carattere e forme poco aristocratiche, lontane dal bon-ton in giacca e cravatta. E il tempo scorre inesorabile tra la ricerca di un profilo alto e una caduta in basso (Penati). Ogni tanto qualche nostalgico con il Grembiulino scolastico in perfetto stile “non è mai troppo tardi” ci ricorda che i salari sono bassi e la pressione fiscale troppo alta e se il governo continua così potrei anche arrivare ad esprimere il mio dissenso nel rispetto del ruolo e delle istituzioni che sono chiamato a rappresentare senza mai scadere nella forma espressiva di insulto o di vilipendio e bla,bla bla……..
Azz!!! Ctrl Alt Canc. E già! magari fosse così facile. 

sabato 23 luglio 2011

Abbiamo i ministeri. (farsa in dialetto padano)

Arroganza e cialtroneria sono gli ingredienti della rappresentazione teatrale andata in scena questa mattina a Monza a cura della Lega, in occasione dell'inaugurazione della sede decentrata di tre ministeri. Questa messinscena dell'identità Padana, con la giunta cittadina a fare da comparsa, dimostra di come sia il delirio di onnipotenza ad animare le giornate politiche dei nostri amministratori. L’evidente menzogna intenzionale messa in atto attraverso questa farsa, divenuta da tempo strumento ordinario della vita pubblica, andrebbe in questi casi bollata come crimine contro la democrazia. Teatro e teatralità, quando amministrare significa occupare uno spazio dove è possibile dare significato alle esperienze personali proprio perché queste sono raccolte da un pubblico di spettatori, per mascherare tutto quello che dovrebbe andare e non va, per esaltare tutto quello che pensano di essere ma che, per fortuna, in molti non gli riconoscono.
Speriamo che questo serva almeno semplificare la scelta degli elettori nelle prossime elezioni amministrative del 2012.

martedì 19 luglio 2011

L'ufficio in Villa

Mentre l'onorevole opulenza ingombra il video con spot autocelebrativi e gli onesti si preparano ad una stagione di sacrifici la Lega si trasferisce a Monza in  Villa Reale. Una cosina spartana in linea con il periodo di sacrifici.

lunedì 18 luglio 2011

PeriPatetiche ordinanze Padane

Narra la storia che al calare delle tenebre, alcune vie del quartiere di Triante vengono invase da molte peripatetiche e dai loro clienti. I residenti sono esasperati: di notte faticano a dormire per gli schiamazzi, davanti alla finestre si proiettano scene inenarrabili mentre la mattina, i marciapiedi  e le vie del quartiere raccontano, con i resti, le antiche gesta di questo popolo notturno. L’amministrazione comunale, sollecitata ad intervenire per porre rimedio a questa situazione, ha deciso di emanare un ordinanza comunale e cioè di chiudere, in via sperimentale dalle 24 alle 6, l’intera zona interessata, ai non residenti. Con il metodo del porta a porta ha così convocato un incontro pubblico per Giovedì 14 u.s., alla presenza dell’assessore Villa, del presidente della circoscrizione 4 Carati e del comandante della polizia municipale. L’incontro, rimbalzato dalla bocciofila, ha potuto cominciare grazie all’ospitalità del giardino dell’adiacente oratorio. Alla presenza della stampa e dei residenti, l’assessore alla partita, introdotto dal Presidente della circoscrizione 4 che ha politicamente esaltato l’opera di repressione, sostenuta dal parlamentino, attraverso i cartelli dissuasori (sic!) e telecamere (ma dove?) seminate per il quartiere, ha spiegato che la situazione è sfuggita al controllo per colpa dell’annullamento della disposizione che prevedeva una multa salata per il cliente e che, l’unico mezzo rimasto a disposizione dell’amministrazione comunale, è quello di agire sulla viabilità. Questo significa che dalle ore 24 alle 06 di mattina, in alcune zone del quartiere (via Duca degli Abruzzi, Emanuele Filiberto, Andrea Doria e Duca D’Aosta) potranno circolare solamente i residenti.
A questo punto, pensando astutamente di prevenire le solite domande retoriche del popolo, ci spiegavano che, per evitare rischi e multe, ai residenti bastava esibire un documento mentre per parenti vari ed amici sarà sufficiente dotarli di un invito o di una giustificazione scritta da mostrare in caso di controllo. Una specie di lasciapassare con tanto di timbro del residente. Tutto questo sotto gli occhi divertiti della peripatetica di turno che, essendo passeggiatrice, (colei che va a piedi) non’è soggetta a restrizione alcuna e che rimane libera di ricevere comunque fino alle ore 24. Quello che risalta, in questa ordinanza Padana, è la presunta disponibilità a controllare i cittadini e non le signorine di turno che, spostandosi di qualche metro, continueranno ad esercitare liberamente il mestiere. E noi a seguirle allargheremo il cerchio del provvedimento. Un provvedimento questo che ha le caratteristiche di un vero coprifuoco dove a rimetterci saranno ancora i residenti i quali  saranno limitati nella libertà di disporre della propria abitazione senza prima dover passare attraverso un posto di blocco con l’obbligo di farsi riconoscere. Non credo che l’utilizzo di mezzi repressivi sia la soluzione migliore per risolvere questo problema. Cosa certa è che la nostra città dovrebbe impegnarsi di più a lavorare in rete con le organizzazioni di volontariato, che da sempre si battono per la creazione di servizi che possano aiutare delle ragazze disperate a uscire da questa triste realtà. E pensare che nel 2002 la Lega presentò una proposta di legge che prevedeva l’apertura di Eros Center e la liberalizzazione della prostituzione controllata così da eliminare la prostituzione di strada. Ora però è più conveniente la propaganda repressiva, elargire protezione affinché la gente si creda al sicuro.  Ma questa è tutta un'altra storia e sicuramente il solito finale.


lunedì 11 luglio 2011

Pagano sempre gli stessi

Mentre vi chiedono di fare uno sforzo per sanare il debito pubblico c'è chi trucca le carte pur di non  pagare i suoi debiti.
E noi siamo numeri, non siamo più parte della storia. Una percentuale in meno in cassa integrazione e qualche morto o infortunio in meno sul lavoro. E' l'italia che migliora? no è la cassa integrazione che finisce e il lavoro che non c'è più.