giovedì 1 agosto 2013

Il Bilancio, Voltaire e la democrazia discutidora


Posto che sono un grande sostenitore della famosa frase di Voltaire, sul diritto di parola, non posso però non rispondere ad una serie di considerazioni e accuse, più che legittime in democratico confronto, arrivate dai banchi della minoranza che mi fanno venire in mente certi ricordi, legati al bilancio di previsione 2010 dell'allora giunta Mariani.

Vediamone alcune
Hanno accusato che il piano degli investimenti punta troppo sui proventi delle alienazioni, in un periodo di crisi del mercato immobiliare, vero ma buffo perchè nel bilancio di previsione 2010, dell'allora giunta Mariani, gli introiti previsti da alienazioni furono raddoppiati rispetto al 2009 passando da 17,2 milioni a 34,3 con una previsione sul triennio 2010-2012 di ben 146 milioni. Anche allora eravano in piena crisi del mercato immobiliare.                                                     Hanno puntato il dito contro gli oneri di urbanizzazione Buffo perchè anche in questo caso la scorsa amministrazione ha messo a bilancio, come fonte di entrata, una enorme previsione dei proventi derivati dagli oneri di urbanizzazione, con una previsione nel 2010 di 23,4 milioni ovvero + 300% rispetto al 2007 per un finanziamento degli investimenti pari al 18%.         Anche la questione multe ha tenuto banco in diverse occasioni con ripetute accuse di voler far cassa a danno dei cittadini ma, anche in questo caso, i numeri ci raccontano di come la passata amministrazione aveva previsto, in bilancio, un aumento del 20% delle entrate da sanzioni amministrative passando da una media di 3,6 milioni a 4,6 milioni.                                          Si è detto di un bilancio freddo, dei numeri, senza cuore e che mette le mani in tasca dei cittadini. E che dire allora del taglio di 1,3 milioni, previsto nel bilancio 2010, sul settore dei servizi sociali il più delicato e il più coinvolto, in un anno dove la crisi era esplosa in tutta la sua drammaticità. E' vero c'è la Tarsu, una novità pesante, imposta a livello nazionale con dei vincoli che impongono il rispetto del saldo. Ma qui nulla impedisce all'aula di fare proposte ed emendamenti in merito, nel rispetto delle imposizioni di legge. Per il resto, a fronte di un mantenimento invariato delle tariffe dei servizi a domanda individuale, previsto in questo bilancio, mi preme ricordare viceversa, di come la precendende amministrazione ha operato nel 2010 passando da una copertura a carico degli utenti del 52,6% al 65,2 con consistenti aumenti per le rette delle mense, dei servizi ricreativi e dei servizi cimiteriali di oltre il 40%.                  E' partita una violenta accusa nei confronti dell'Assessore alla partita rea di non aver fatto la spending review. Buffo perchè anche qui la storia ci ricorda di come la precedente amministrazione aveva riproposto un numero consistente di consulenti tra i quali spicca l'incarico del valore di 400.000 euro per la progettazione del recupero dello stabile ex Inam costato ai cittadini ben 5,5 milioni e abbandonato comunque poi al suo degrado. Senza contare poi la figura del capo di gabinetto del sindaco che dova occuparsi tra l'altro della gestione dei centri sportivi (palazzetto e Nei con le conseguenze che tutti conosciamo) Degli assessori di cartone, dei telefonini, e tanto altro ancora. Da evidenziare inoltre l'eredità di circa 3 milioni di euro di bollette non pagate, che sono state messe obbligatoriamente a bilancio.                       Di contro la nuova giunta stà procedendo sulla strada del riassetto della macchina comunale. Su tutti la figura del Direttore Generale che ricopre anche l'incarico di segretario generale e il rinnovo del CDA della TPM. Azioni che hanno permesso una consistente riduzione dei costi.       Si è parlato molto sulla legittimità/necessità di aquistare il teatro Manzoni è vero, è una spesa veramente importante, ma qui però dobbiamo decidere se vogliamo mettere in discussione la necessita di ripianare i debiti della ex partecipata del comune Scena Aperta, attraverso l'acuisto dell'immobile, altrimenti, da amministtratori responsabili, dobbiamo avere il coraggio di avanzare delle altre proposte. Ancora sul canile, una vicenda da telenovela, tra cambi di destinazione e ricorsi al TAR. Una storia che ha vissuto il suo periodo di punta nei 5 anni della giunta precedente. Non si può attribuire anche questo pasticcio all'amministrazione Scanagatti. Si è accennato anche alla questione gestione trasporti tra TPM/Net/AtM. Qui però serve ricordare che il tutto nasce nel 2009 con una serie di azioni legittime, compiute dall'allora giunta Mariani, la dove le controverse vicende economiche si sono trascinate fino ad oggi e che quindi nulla di questo deve essere imputato a questa amministrazione che le ha solo ereditate. Di fronte ad una richiesta economica, al di fuori di ogni logica, è giusto che la nuova amministrazione metta in essere tutte le azioni per evitare uno spreco di denaro consistente. Ricordo poi che il contratto di servizio scade nel 2014 e che c'è l'impegno dell'assessore competente a rivedere il tutto anche in funzione di cosa riserverà il futuro alla nostra provincia.

In conclusione sebbene io e l'amico Voltaire difendiamo il legittimo diritto di parlare di tutti e pur comprendendo personalmente la fisiologica trasformazione politica da preda a cacciatore, è bene ricordare che in una Democrazia Discutidora le parole, in quanto strumenti, sono importanti e perciò devono rispettare la realtà dei fatti. Non mai dimenticare  le nostre azioni compiute poichè resteranno comunque scritte per sempre nella storia di questa città.




Bilancio di previsione 2013 tra Tares e Imu


Questo bilancio, il primo di questa nuova giunta, viene presentato a poco più di un anno dal rinnovo degli organi di governo del nostro comune, in un periodo particolarmente difficile per tutto il paese. Gli elettori che nel 2012 diedero la loro fiducia alle proposte programmatiche della coalizione del centro sinistra e alle persone scelte per realizzarle lo fecero con una duplice prospettiva: da un lato rilanciare il percorso di sviluppo del nostro comune e dall’altro mettere in atto nuove azioni per rispondere alle numerose e nuove esigenze dei nostri cittadini. La condizione di precarietà, che anche nella nostra provincia attraversa il mondo del lavoro, è la logica conseguenza delle ricorrenti crisi aziendali che non solo cancellano l’occupazione ma anche le identità sociali; nei settori del pubblico impiego, della scuola, della ricerca e dell’Università. E così aumentano le sacche del lavoro precario e di quello a termine, e la combinazione fra riduzione degli organici e tagli agli investimenti rischia di cancellarne i servizi o di abbassarne la qualità.
La stessa mobilità sociale, sostanzialmente ferma, ha consolidato nel tempo una cristallizzazione delle gerarchie sociali negli averi e in quelle dei saperi. Il sistema di welfare nella nostra regione è stato impoverito e dequalificato; non ha contrastato l’insicurezza lasciando ai margini l’infanzia, le categorie più deboli e una parte della popolazione anziana. A questo vanno aggiunte le scelte in campo economico del precedente governo che hanno pesato come un macigno sulle comunità locali e sugli enti locali. I provvedimenti normativi riguardanti la fiscalità locale hanno imposto tagli progressivi alla spesa di parte corrente e inasprito il saldo obiettivo del Patto di Stabilità. Senza dimenticare poi il cambiamento deciso prima dal provvedimento del governo Berluslusconi/Tremonti e poi dal Decreto Monti, con l‟introduzione dell‟Imposta Municipale Unica e il taglio del Fondo Sperimentale di Riequilibrio. E qui va sottolineato come gli Enti Locali, diversamente da altre pubbliche amministrazioni, sono stati chiamati a dare un grande apporto al contenimento del debito tanto che oggi rappresentano il settore pubblico più efficiente e meno “sprecone”. A loro infatti si ascrive la resposabilità per meno del 4% del debito pubblico italiano dove il restante è a carico delle amministrazioni centrali.                                                       
In questo contesto, il peso dei minori trasferimenti sommato al blocco dell’autonomia degli enti locali non solo a costretto molti comuni a chiedere sacrifici ai propri cittadini per mantenere inalterato il livello qualitativo dei servizi ma a obbligato molti di loro a scegliere se tagliare investimenti – per fare quadrare i bilanci – o ridurre i servizi; con la drammatica conseguenza che quelli più poveri sono stati costretti a fare l’una e l’altra scelta. In questo quadro di incertezza i cittadini chiedono al sistema pubblico di dare delle risposte caricandoli del peso di una responsabilità da affrontare con forti limitazioni sui propri strumenti di azione ridotti alle sole imposte comunali e alle tariffe sui servizi a domanda individuale. Noi siamo consapevoli della grave crisi che il Paese sta attraversando, non vogliamo sfuggire alle nostre responsabilità, né scaricarle su altri. Il nostro contatto quotidiano con i problemi reali dei cittadini, delle famiglie e delle categorie economiche ci porta ad affrontare sul campo molte delle complesse questioni che hanno spinto anche settori della nostra città in una crisi drammatica. La scelta che in quest'anno a caratterizzato l’azione economica di questa amministrazione, riproposta in questo bilancio, è stata quella di puntare sui servizi alla persona, sulla risposta ai nuovi bisogni della comunità, senza chiedere sacrifici, mettendo in atto manovre in grado di fornire risposte strutturali ai nuovi bisogni emergenti, sia in termini di spese che di investimenti. Di particolare importanza sarà quindi il peso economico che questo bilancio avrà sui redditi dei cittadini. Bilancio che come già si registra in senso positivo, prevede il mantenimento di tutte le esenzioni/riduzioni/agevolazioni previste sui servizi a domanda individuale, su quelli collettivi e sulle imposte comunali.                                                                                                          La strada di avvicinamento a questa delibera richiede una serie di passaggi in votazione su oggetti altrettanto importanti e a torto definiti semplicemente propedeutici all'approvazione del bilancio, quali sono l'IMU e la TARES. Sull'IMU ci siamo già confrontati lo scorso anno e, fatto salvo alcune piccole modifiche migliorative, vi è la proposta condivisibile di mantenerne inalterato il dispositivo. Sulla TARES invece, in considerazione del fatto che in esso vi sono concentrate alcune questioni importanti (economica, sociale, civica, ambientale), ritengo giusto fare anche un minimo di riflessione. Senza contare poi che la stessa contiene l'incredibile imposizione della tassa nella tassa ovvero i famosi servizi indivisibili pagati un tanto al metro. E faccio questa riflessione partendo dalla mia personalissima posizione che è quella di chi pensa che questa (come lo era la tarsu) sia una tassa imposta, io non voglio fare spazzatura, è che sono semplicemente obbligato. In questo i cittadini sono parte di un meccanismo di mercato che trasforma alcune materie in oggetti spazzatura. In questa catena c’è chi ottiene profitto, e chi invece paga due volte (i cittadini pagano due volte), quando acquistano il prodotto (perchè paghiamo anche la confezione) e quando ne smaltiamo gli scarti. E sulla gestione domestica della spazzatura, narra la storia che siamo progressivamente passati dal famoso e unico sacco nero, dove ci stava dentro di tutto, a due sacchi, per poi passare a tre e poi la carta e poi il vetro e poi i giorni e poi gli orari. Il tutto senza nessun tipo di ritorno anzi, in questa gestione creativa vi è pure il rischio di prendere una multa in caso di errore. Ma questa è la differenziata ci insegnano, un comandamento civile di grande effetto, che dal punto di vista del cittadino è sintomo di valore morale e coscienza civica, ma che nasconde in se insidie economiche da non sottovalutare. E allora, regolamento a parte, dobbiamo darci un compito, un obbiettivo che preveda la rilettura di tutto l'oggetto ciclo rifiuti, a partire dal piano finanziario, fino ad arrivare alle tariffe. Una rilettura capace di coinvolgere i cittadini in un processo partecipativo non solo attraverso campagne di sensibilizzazione e informazione ma anche incentivando, attraverso la riduzione della parte variabile della tariffa, comportamenti virtuosi delle utenze domestiche singole e/o collettive che provvederanno alla raccolta differenziata mediante conferimento dei rifiuti prodotti in apposite isole ecologiche. (Attuare il conferimento differenziato tramite sistema di pesatura che permetta di ricondurre e quantificare i conferimenti delle singole utenze munite di apposito Badge).                                                                                                             Ma la Tares non'è solo rifiuti.
Nella stessa infatti è prevista una tassa nella tassa ovvero la maggiorazione di euro 0,30 per m2 per finanziare i servizi indivisibili. E qui sta il grande controsenso e l'iniquità di questo balzello che non solo è applicato a metro quadro stile vecchia tassa spazzatura ma prevede, nel caso, le stesse modalità di riduzione applicate sulla tassa dei rifiuti ovvero, chi gode di una riduzione pagherà anche meno sulla gestione dei marciapiedi, illuminazione, servizi di polizia municipale ecc. Anche in questo caso urge una rilettura della questione e una diversa distribuzione dell'imposta in funzione della reale fruizione dei servizi che, in alcune aree, più che indivisibili forse sono ancora un pochino invisibili.
Rispetto al bilancio in generale                                                                                       Accanto alle politiche verso i giovani - oggi esclusi da qualsiasi accesso al sistema di protezione sociale - e quelle per l’invecchiamento attivo degli anziani, assume sempre più importanza il tema della casa fondamentale per un vero processo di inclusione sociale. Un tema molto sentito e affrontato attraverso investimenti in nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica, per la ristrutturazione di quelli già esistenti e con il consolidamento e il potenziamento del fondo per il contrasto al grave problema degli sfratti. Alla politica per la casa si affianca il consolidamento dei servizi per l’infanzia e le famiglie attraverso il potenziamento dei servizi, la tutela dei minori, lo sviluppo di progetti per adolescenti in collaborazione con il sistema scolastico locale, nonché gli investimenti nelle nuove strutture scolastiche e nei centri di ricreazione estivi, tutto questo rilanciando nel contempo importanti forme di collaborazione con il volontariato sociale. Da evidenziare il rifinanziamento del fondo economico a sostegno delle famiglie e soggetti in difficoltà. Il processo di coesione sociale che si intende accrescere, con le previsioni fatte in questo bilancio, passa anche attraverso importanti investimenti nella cultura e nello sport.      Per quanto riguarda lo sport l’azione amministrativa sarà volta a qualificare le attività sportive per i giovani e i meno giovani attraverso un grande rapporto di collaborazione con le società sportive locali e questo per promuovere la pratica sportiva non solo come la ricerca del benessere fisico ma anche come importante momento di crescita culturale e civile della nostra comunità e questo, sopratutto attraverso pratiche sportive aventi come obiettivo l’inclusione sociale e il contrasto al disagio. Nonostante i tagli statali continuerà nella nostra città una programmazione culturale di qualità con l’organizzazione, di importanti eventi e di una stagione teatrale di grande rilievo. Il tutto arricchito dal nuovo e strategico ruolo che avrà nel campo della proposta culturale l'Azienda speciale Paolo Borsa. In tema di investimenti si punta alla messa a nuovo dei beni pubblici con priorità alla ristrutturazione e adeguamento alle normative delle scuole, alla manutenzione delle strade e dei marciapiedi, alla manutenzione degli alloggi comunali e al proseguimento delle opere per l’abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici pubblici e sulle strade. La riqualificazione e la qualità urbana, a partire dal centro arrivando alle aree periferiche, rimangono obiettivi fondamentali nella politica di questa Amministrazione puntando al miglioramento funzionale degli spazi pubblici, e al recupero di grandi aree industriali attraverso i PII. Da segnalare investimenti sulla politica ambientale con la creazione di nuove piste ciclabili, di numerosi interventi di riqualificazione del verde cittadino, con particolare riguardo ai giardini pubblici in proseguimento del processo generale di riqualificazione nonché di nuova dotazione di aree verdi sul territorio. Si punta ad una Circolazione più fluida, a velocità più contenuta. E qui va sottolineato ancora una volta l’impegno economico assunto nell’ottica della riqualificazione del sopra tunnel di viale Lombardia, i numerosi interventi di riqualifica viabilistica che consentono oggi una modulazione del traffico in alcuni punti critici della città, oltre al previsto intervento di sistemazione viabilistica di Largo Mazzini.                                                                                                                              A nessuno sfugge il difficile scenario (davvero al limite della sostenibilità se non addirittura al rischio paralisi!) in cui si viene a collocare, quest'anno, il documento contabile. Come ho già avuto modo di sottolineare, con un intervento in un altro consiglio, ritengo più che mai necessaria un azione comune da da parte dell'assemblea dei sindaci per ottenere un significativo allentamento dei vincoli del patto, quel patto che non solo ci impedisce di investire fondi che abbiamo, ma anche di assolvere al pagamento delle imprese del territorio, che sono a forte rischio chiusura, pena lo sforamento dei parametri fissati.
Chiudo permettendomi di sottolineare come ci sia stato, anche in questa occasione attraverso le diverse riunioni di commissione, un atteggiamento serio e costruttivo da parte di tutti i gruppi presenti in consiglio Comunale, Commissioni alle quali hanno partecipato, in maniera attiva, a turno anche gli Assessori. Il tutto nella dialettica di posizioni diverse, in un democratico e costruttivo confronto. Ciò che si è cercato di produrre, nei fatti, è un documento che non sia privo di ragionevolezza e di attenzione nei confronti dei nostri cittadini. E in una condizione economicamente difficile come questa, chiudere un bilancio senza alzare le tasse e garantendo servizi e agevolazioni per particolari categorie economiche e sociali, ritengo sia davvero un grande risultato.