L'aula
del Consiglio Comunale è da considerarsi come il luogo simbolo della
democrazia, intesa come forma di dialogo e di confronto civile. In
questo contesto mi ascrivo tra i sostenitori della famosa frase di
Evelyn Beatrice Hall"non condivido quello che dici ma mi batterò
fino alla morte affinché tu possa dirlo". Una frase che vuole
interpretare il pensiero di Voltaire sulla tolleranza e il diritto di
parola.
Questo
vale anche per l'attività politica di strada, quella rumorosa e
dalle mille promesse da marciapiede.
Questo
però non vuol dire, per chi ascolta, di dover rinunciare al diritto
di critica. Mi riferisco in particolare ad alcuni racconti che
animano i dibattiti di questa campagna elettorale e che,
personalmente, meritano alcune precisazioni.
Se
la democrazia è dialogo le parole ne sono gli strumenti e, in quanto
tali, devono essere oggetto di cura particolare quanto al numero e
alla qualità.
Per
l'onestà del dialogo le parole non devono essere ingannatrici,
devono rispettare e non corrompere il concetto altrimenti il dialogo
rischia di diventare il mezzo per trascinare gli altri dalla tua
parte con l'inganno.
Questo
purtroppo è quanto ho percepito in questo periodo, sopratutto in
occasione di alcune discussioni importanti, che hanno riguardato
oggetti come:
Esselunga;
raccontando la storia di un industriale talmente sprovveduto
dall'aver investito 24 milioni di euro per un terreno a patate e che
solo grazie al successo elettorale del centrosinistra, da Lui
sostenuto, ha potuto concretizzare il progetto per la realizzazione
di un nuovo centro commerciale.
Aumento
degli affitti delle case popolari dove ho registrato il
tentativo maldestro dell'opposizione di darne colpa a questa
amministrazione ben coscienti che la storia nasce e si sviluppa
attraverso atti amministrativi, ancorché legittimi, che riguardano
la precedente amministrazione che ha sempre vissuto di rimandi fino
ad arrivare al punto che questa decisione non poteva più essere
rimandata, pena il rischio addirittura di un richiamo formale da
parte della corte dei conti.
Mancanza
di progettualità nel nuovo Documento di Piano in materia di nuove
soluzioni abitative. Niente di più falso. Da ricordare invece
che chi fa questa accusa aveva, a suo tempo, perso i contributi per
la realizzazione del Contratto di Quartiere Cantalupo che prevedeva
la costruzione di 14 nuove palazzine. E sono sempre gli stessi che,
una volta recuperati i fondi da questa amministrazione, hanno votato
contro al nuovo piano che prevedeva la realizzazione di 2 nuove
palazzine.
Questione
ex macello dove in molti si sono espressi con giudizi molto
severi nei confronti dell'operato del sindaco, della giunta e nei
confronti della maggioranza rea di aver sostenuto la posizione in
aula con una linea di difesa molto imbarazzante. Io credo però che
di imbarazzante c'è solo la posizione di chi non vuol leggere gli
atti a disposizione, atti che raccontano di come si sono svolte
veramente le cose, attraverso una sequenza disordinata di azioni, in
quella che siamo comunque convinti essere stata un azione legittimata
dalla posizione di governo di chi ha agito. L'espressione di una
volontà politica che ha generato un progetto che è andato via via
ampliandosi, con il contributo di nuove idee, fino ad interessare
anche aree che per evidenti problemi non erano immediatamente
disponibili.
Le
mani nelle tasche dei cittadini. E qui è evidente il ritocco al
rialzo delle aliquote IRPEF com'è evidente la modifica delle tariffe
per i servizi a domanda individuale. Tutto vero, ma non si può
limitare il discorso all'effetto giornale e campagna elettorale
perché non c'è onestà intellettuale se si omette di dire che è
stata non solo una scelta politica che ci ha permesso di mantenere
invariato l'investimento sulle politiche sociali ma che è stata
anche modificata la fascia di esenzione IRPEF portandola a 18 mila
euro. Questo ha permesso di aumentare il numero degli esenti
recuperando una fascia di cittadini che, a causa dell'introduzione
del nuovo ISEE, non sarebbero stati più tutelati. In merito alla
TARI poi, non solo è stata mantenuta la fascia di esenzione al
minimo ISEE ma sono state inserite due nuove fasce con riduzioni
previste nella misura del 50 e del 20%. E io capisco che ammettere
queste cose significherebbe dare credito all'ordine del giorno
presentato dal gruppo del PD in fase di discussione oggetto TARI,
ordine del giorno contestato da una parte delle opposizioni che si
sono espresse con voto contrario. Un ordine del giorno che non solo
confermava le esenzioni per le fasce più a rischio ma ha introdotto
riduzioni sulla TARI a vantaggio di una più ampia fascia di
cittadini.
Per
preservare l'onesta' del ragionare, deve essere prima di tutto
rispettata la verita' dei fatti. Sono dittature ideologiche, quelle
che li manipolano, travisano o addirittura creano o ricreano i fatti
ad hoc. Quando si dicono le mezze verità è evidente che siamo in
presenza di una precisa strategia comunicativa che mira a confondere
la capacità di giudizio dell’opinione pubblica cittadina,
strategia legittima ma pur sempre l'ennesimo trucco comunicativo
ovvero come usare l'aspetto emotivo molto più della riflessione per
provocare un corto circuito su un’analisi razionale dell’individuo
così da scatenarne il senso critico. Roba da campagna elettorale.