venerdì 5 agosto 2011

Il rumore della politica

E' il rumore della politica, quello che ci ruba il silenzio, cattura le nostre immagini e confonde le parole.
E' la politica dell'Io sovrano quella che si indigna mostrando tutta la sua onorevole opulenza, sempre intoccabile e padrona assoluta di ogni diritto. E la mente va, ostaggio dei pensieri più cupi. Il lavoro che non c'è più, la spesa sempre più leggera, la famiglia sempre più in crisi. Ferragosto e Natale si confondono in un calendario sempre più uguale, dove i santi lasciano il posto ai problemi. E' il  vivere vero di molti si mischia al vivere finto di pochi che, istituzionalmente preoccupati, non rinunciano a nulla e a te concedono il nulla. 
Le luci della politica immune e vacanziera violentano la ragione e offendono la dignità di chi oggi deve decidere cosa può mangiare e, ciò che è peggio, quale malattie si può curare. Il peso degli anni trasforma piegandole le figure degli onesti, il peso della politica trasforma allungandole le figure dei disonesti. La legge non'è uguale per tutti, e il rumore che fa la differenza. Questo forte e fastidioso rumore che sembra lontano, ma purtroppo è sempre più vicino. E così benessere e disagio sono i dioscuri che governano le nostre giornate, ma guai a metterli in competizione tra di loro. Non posso pensare alle conseguenze.
Possiamo e dobbiamo reagire a quanti vorrebbero riprogrammarci tutti in uno stato sociale silenzioso e ubbidiente. Ognuno di noi ha una sua parte in questa storia, sta a noi renderla importante

Nessun commento:

Posta un commento