Questo
bilancio, il primo di questa nuova giunta, viene presentato a poco
più di un anno dal rinnovo degli organi di governo del nostro
comune, in un periodo particolarmente difficile per tutto il paese.
Gli elettori che nel 2012 diedero la loro
fiducia alle proposte programmatiche della coalizione del centro
sinistra e alle persone scelte per realizzarle lo fecero con una
duplice prospettiva: da un lato rilanciare il percorso di sviluppo
del nostro comune e dall’altro mettere in atto nuove azioni per
rispondere alle numerose e nuove esigenze dei nostri cittadini.
La condizione di
precarietà, che anche nella nostra provincia attraversa il mondo del
lavoro, è la logica conseguenza delle ricorrenti crisi aziendali che
non solo cancellano l’occupazione ma anche le identità sociali;
nei settori del pubblico impiego, della scuola, della ricerca e
dell’Università. E così aumentano le sacche del lavoro precario
e di quello a termine, e la combinazione fra riduzione degli organici
e tagli agli investimenti rischia di cancellarne i servizi o di
abbassarne la qualità.
La stessa mobilità sociale, sostanzialmente ferma, ha consolidato nel tempo una cristallizzazione delle gerarchie sociali negli averi e in quelle dei saperi. Il sistema di welfare nella nostra regione è stato impoverito e dequalificato; non ha contrastato l’insicurezza lasciando ai margini l’infanzia, le categorie più deboli e una parte della popolazione anziana. A questo vanno aggiunte le scelte in campo economico del precedente governo che hanno pesato come un macigno sulle comunità locali e sugli enti locali. I provvedimenti normativi riguardanti la fiscalità locale hanno imposto tagli progressivi alla spesa di parte corrente e inasprito il saldo obiettivo del Patto di Stabilità. Senza dimenticare poi il cambiamento deciso prima dal provvedimento del governo Berluslusconi/Tremonti e poi dal Decreto Monti, con l‟introduzione dell‟Imposta Municipale Unica e il taglio del Fondo Sperimentale di Riequilibrio. E qui va sottolineato come gli Enti Locali, diversamente da altre pubbliche amministrazioni, sono stati chiamati a dare un grande apporto al contenimento del debito tanto che oggi rappresentano il settore pubblico più efficiente e meno “sprecone”. A loro infatti si ascrive la resposabilità per meno del 4% del debito pubblico italiano dove il restante è a carico delle amministrazioni centrali. In questo contesto, il peso dei minori trasferimenti sommato al blocco dell’autonomia degli enti locali non solo a costretto molti comuni a chiedere sacrifici ai propri cittadini per mantenere inalterato il livello qualitativo dei servizi ma a obbligato molti di loro a scegliere se tagliare investimenti – per fare quadrare i bilanci – o ridurre i servizi; con la drammatica conseguenza che quelli più poveri sono stati costretti a fare l’una e l’altra scelta. In questo quadro di incertezza i cittadini chiedono al sistema pubblico di dare delle risposte caricandoli del peso di una responsabilità da affrontare con forti limitazioni sui propri strumenti di azione ridotti alle sole imposte comunali e alle tariffe sui servizi a domanda individuale. Noi siamo consapevoli della grave crisi che il Paese sta attraversando, non vogliamo sfuggire alle nostre responsabilità, né scaricarle su altri. Il nostro contatto quotidiano con i problemi reali dei cittadini, delle famiglie e delle categorie economiche ci porta ad affrontare sul campo molte delle complesse questioni che hanno spinto anche settori della nostra città in una crisi drammatica. La scelta che in quest'anno a caratterizzato l’azione economica di questa amministrazione, riproposta in questo bilancio, è stata quella di puntare sui servizi alla persona, sulla risposta ai nuovi bisogni della comunità, senza chiedere sacrifici, mettendo in atto manovre in grado di fornire risposte strutturali ai nuovi bisogni emergenti, sia in termini di spese che di investimenti. Di particolare importanza sarà quindi il peso economico che questo bilancio avrà sui redditi dei cittadini. Bilancio che come già si registra in senso positivo, prevede il mantenimento di tutte le esenzioni/riduzioni/agevolazioni previste sui servizi a domanda individuale, su quelli collettivi e sulle imposte comunali. La strada di avvicinamento a questa delibera richiede una serie di passaggi in votazione su oggetti altrettanto importanti e a torto definiti semplicemente propedeutici all'approvazione del bilancio, quali sono l'IMU e la TARES. Sull'IMU ci siamo già confrontati lo scorso anno e, fatto salvo alcune piccole modifiche migliorative, vi è la proposta condivisibile di mantenerne inalterato il dispositivo. Sulla TARES invece, in considerazione del fatto che in esso vi sono concentrate alcune questioni importanti (economica, sociale, civica, ambientale), ritengo giusto fare anche un minimo di riflessione. Senza contare poi che la stessa contiene l'incredibile imposizione della tassa nella tassa ovvero i famosi servizi indivisibili pagati un tanto al metro. E faccio questa riflessione partendo dalla mia personalissima posizione che è quella di chi pensa che questa (come lo era la tarsu) sia una tassa imposta, io non voglio fare spazzatura, è che sono semplicemente obbligato. In questo i cittadini sono parte di un meccanismo di mercato che trasforma alcune materie in oggetti spazzatura. In questa catena c’è chi ottiene profitto, e chi invece paga due volte (i cittadini pagano due volte), quando acquistano il prodotto (perchè paghiamo anche la confezione) e quando ne smaltiamo gli scarti. E sulla gestione domestica della spazzatura, narra la storia che siamo progressivamente passati dal famoso e unico sacco nero, dove ci stava dentro di tutto, a due sacchi, per poi passare a tre e poi la carta e poi il vetro e poi i giorni e poi gli orari. Il tutto senza nessun tipo di ritorno anzi, in questa gestione creativa vi è pure il rischio di prendere una multa in caso di errore. Ma questa è la differenziata ci insegnano, un comandamento civile di grande effetto, che dal punto di vista del cittadino è sintomo di valore morale e coscienza civica, ma che nasconde in se insidie economiche da non sottovalutare. E allora, regolamento a parte, dobbiamo darci un compito, un obbiettivo che preveda la rilettura di tutto l'oggetto ciclo rifiuti, a partire dal piano finanziario, fino ad arrivare alle tariffe. Una rilettura capace di coinvolgere i cittadini in un processo partecipativo non solo attraverso campagne di sensibilizzazione e informazione ma anche incentivando, attraverso la riduzione della parte variabile della tariffa, comportamenti virtuosi delle utenze domestiche singole e/o collettive che provvederanno alla raccolta differenziata mediante conferimento dei rifiuti prodotti in apposite isole ecologiche. (Attuare il conferimento differenziato tramite sistema di pesatura che permetta di ricondurre e quantificare i conferimenti delle singole utenze munite di apposito Badge). Ma la Tares non'è solo rifiuti.
La stessa mobilità sociale, sostanzialmente ferma, ha consolidato nel tempo una cristallizzazione delle gerarchie sociali negli averi e in quelle dei saperi. Il sistema di welfare nella nostra regione è stato impoverito e dequalificato; non ha contrastato l’insicurezza lasciando ai margini l’infanzia, le categorie più deboli e una parte della popolazione anziana. A questo vanno aggiunte le scelte in campo economico del precedente governo che hanno pesato come un macigno sulle comunità locali e sugli enti locali. I provvedimenti normativi riguardanti la fiscalità locale hanno imposto tagli progressivi alla spesa di parte corrente e inasprito il saldo obiettivo del Patto di Stabilità. Senza dimenticare poi il cambiamento deciso prima dal provvedimento del governo Berluslusconi/Tremonti e poi dal Decreto Monti, con l‟introduzione dell‟Imposta Municipale Unica e il taglio del Fondo Sperimentale di Riequilibrio. E qui va sottolineato come gli Enti Locali, diversamente da altre pubbliche amministrazioni, sono stati chiamati a dare un grande apporto al contenimento del debito tanto che oggi rappresentano il settore pubblico più efficiente e meno “sprecone”. A loro infatti si ascrive la resposabilità per meno del 4% del debito pubblico italiano dove il restante è a carico delle amministrazioni centrali. In questo contesto, il peso dei minori trasferimenti sommato al blocco dell’autonomia degli enti locali non solo a costretto molti comuni a chiedere sacrifici ai propri cittadini per mantenere inalterato il livello qualitativo dei servizi ma a obbligato molti di loro a scegliere se tagliare investimenti – per fare quadrare i bilanci – o ridurre i servizi; con la drammatica conseguenza che quelli più poveri sono stati costretti a fare l’una e l’altra scelta. In questo quadro di incertezza i cittadini chiedono al sistema pubblico di dare delle risposte caricandoli del peso di una responsabilità da affrontare con forti limitazioni sui propri strumenti di azione ridotti alle sole imposte comunali e alle tariffe sui servizi a domanda individuale. Noi siamo consapevoli della grave crisi che il Paese sta attraversando, non vogliamo sfuggire alle nostre responsabilità, né scaricarle su altri. Il nostro contatto quotidiano con i problemi reali dei cittadini, delle famiglie e delle categorie economiche ci porta ad affrontare sul campo molte delle complesse questioni che hanno spinto anche settori della nostra città in una crisi drammatica. La scelta che in quest'anno a caratterizzato l’azione economica di questa amministrazione, riproposta in questo bilancio, è stata quella di puntare sui servizi alla persona, sulla risposta ai nuovi bisogni della comunità, senza chiedere sacrifici, mettendo in atto manovre in grado di fornire risposte strutturali ai nuovi bisogni emergenti, sia in termini di spese che di investimenti. Di particolare importanza sarà quindi il peso economico che questo bilancio avrà sui redditi dei cittadini. Bilancio che come già si registra in senso positivo, prevede il mantenimento di tutte le esenzioni/riduzioni/agevolazioni previste sui servizi a domanda individuale, su quelli collettivi e sulle imposte comunali. La strada di avvicinamento a questa delibera richiede una serie di passaggi in votazione su oggetti altrettanto importanti e a torto definiti semplicemente propedeutici all'approvazione del bilancio, quali sono l'IMU e la TARES. Sull'IMU ci siamo già confrontati lo scorso anno e, fatto salvo alcune piccole modifiche migliorative, vi è la proposta condivisibile di mantenerne inalterato il dispositivo. Sulla TARES invece, in considerazione del fatto che in esso vi sono concentrate alcune questioni importanti (economica, sociale, civica, ambientale), ritengo giusto fare anche un minimo di riflessione. Senza contare poi che la stessa contiene l'incredibile imposizione della tassa nella tassa ovvero i famosi servizi indivisibili pagati un tanto al metro. E faccio questa riflessione partendo dalla mia personalissima posizione che è quella di chi pensa che questa (come lo era la tarsu) sia una tassa imposta, io non voglio fare spazzatura, è che sono semplicemente obbligato. In questo i cittadini sono parte di un meccanismo di mercato che trasforma alcune materie in oggetti spazzatura. In questa catena c’è chi ottiene profitto, e chi invece paga due volte (i cittadini pagano due volte), quando acquistano il prodotto (perchè paghiamo anche la confezione) e quando ne smaltiamo gli scarti. E sulla gestione domestica della spazzatura, narra la storia che siamo progressivamente passati dal famoso e unico sacco nero, dove ci stava dentro di tutto, a due sacchi, per poi passare a tre e poi la carta e poi il vetro e poi i giorni e poi gli orari. Il tutto senza nessun tipo di ritorno anzi, in questa gestione creativa vi è pure il rischio di prendere una multa in caso di errore. Ma questa è la differenziata ci insegnano, un comandamento civile di grande effetto, che dal punto di vista del cittadino è sintomo di valore morale e coscienza civica, ma che nasconde in se insidie economiche da non sottovalutare. E allora, regolamento a parte, dobbiamo darci un compito, un obbiettivo che preveda la rilettura di tutto l'oggetto ciclo rifiuti, a partire dal piano finanziario, fino ad arrivare alle tariffe. Una rilettura capace di coinvolgere i cittadini in un processo partecipativo non solo attraverso campagne di sensibilizzazione e informazione ma anche incentivando, attraverso la riduzione della parte variabile della tariffa, comportamenti virtuosi delle utenze domestiche singole e/o collettive che provvederanno alla raccolta differenziata mediante conferimento dei rifiuti prodotti in apposite isole ecologiche. (Attuare il conferimento differenziato tramite sistema di pesatura che permetta di ricondurre e quantificare i conferimenti delle singole utenze munite di apposito Badge). Ma la Tares non'è solo rifiuti.
Nella
stessa infatti è prevista una tassa nella tassa ovvero la
maggiorazione di euro 0,30 per m2 per finanziare i servizi
indivisibili. E
qui sta il grande controsenso e l'iniquità di questo balzello che
non solo è applicato a metro quadro stile vecchia tassa spazzatura
ma prevede, nel caso, le stesse modalità di riduzione applicate
sulla tassa dei rifiuti ovvero, chi gode di una riduzione pagherà
anche meno sulla gestione dei marciapiedi, illuminazione, servizi di
polizia municipale ecc. Anche in questo caso urge una rilettura della
questione e una diversa distribuzione dell'imposta in funzione della
reale fruizione dei servizi che, in alcune aree, più che
indivisibili forse sono ancora un pochino invisibili.
Rispetto
al bilancio in generale Accanto
alle politiche verso i giovani - oggi esclusi da qualsiasi accesso al
sistema di protezione sociale - e quelle per l’invecchiamento
attivo degli anziani, assume sempre più importanza il tema della
casa fondamentale per un vero processo di inclusione sociale. Un tema
molto sentito e affrontato attraverso investimenti in nuovi alloggi
di edilizia residenziale pubblica, per la ristrutturazione di quelli
già esistenti e con il consolidamento e il potenziamento del fondo
per il contrasto al grave problema degli sfratti. Alla
politica per la casa si affianca il consolidamento dei servizi per
l’infanzia e le famiglie attraverso il potenziamento dei servizi,
la tutela dei minori, lo sviluppo di progetti per adolescenti in
collaborazione con il sistema scolastico locale, nonché gli
investimenti nelle nuove strutture scolastiche e nei centri di
ricreazione estivi, tutto questo rilanciando nel contempo importanti
forme di collaborazione con il volontariato sociale. Da evidenziare
il rifinanziamento del fondo economico a sostegno delle famiglie e
soggetti in difficoltà. Il processo di coesione sociale che si
intende accrescere, con le previsioni fatte in questo bilancio, passa
anche attraverso importanti investimenti nella cultura e nello sport. Per
quanto riguarda lo sport l’azione amministrativa sarà volta a
qualificare le attività sportive per i giovani e i meno giovani
attraverso un grande rapporto di collaborazione con le società
sportive locali e questo per promuovere la pratica sportiva non solo
come la ricerca del benessere fisico ma anche come importante momento
di crescita culturale e civile della nostra comunità e questo,
sopratutto attraverso pratiche sportive aventi come obiettivo
l’inclusione sociale e il contrasto al disagio. Nonostante
i tagli statali continuerà nella nostra città una programmazione
culturale di qualità con l’organizzazione, di importanti eventi e
di una stagione teatrale di grande rilievo. Il tutto
arricchito dal nuovo e strategico ruolo che avrà nel campo della
proposta culturale l'Azienda speciale Paolo Borsa. In
tema di investimenti si punta alla messa a nuovo dei beni pubblici
con priorità alla ristrutturazione
e adeguamento alle normative delle scuole,
alla
manutenzione delle strade
e dei marciapiedi, alla manutenzione
degli alloggi comunali e
al proseguimento delle opere per l’abbattimento
delle barriere
architettoniche
negli edifici pubblici e sulle strade.
La riqualificazione e la qualità urbana, a partire dal centro
arrivando alle aree periferiche, rimangono obiettivi fondamentali
nella politica di questa Amministrazione puntando al miglioramento
funzionale degli spazi pubblici, e al recupero di grandi aree
industriali attraverso i PII. Da
segnalare investimenti sulla politica ambientale con la creazione di
nuove piste ciclabili, di
numerosi interventi di riqualificazione del verde cittadino, con
particolare riguardo ai giardini pubblici in proseguimento del
processo generale di riqualificazione nonché di nuova dotazione di
aree verdi sul territorio. Si
punta ad una Circolazione più fluida, a velocità più contenuta.
E qui va sottolineato ancora una volta l’impegno economico assunto
nell’ottica della riqualificazione del sopra tunnel di viale
Lombardia, i numerosi interventi di riqualifica viabilistica che
consentono oggi una modulazione del traffico in alcuni punti critici
della città, oltre al previsto intervento di sistemazione
viabilistica di
Largo
Mazzini. A
nessuno sfugge il difficile scenario (davvero al limite della
sostenibilità se non addirittura al rischio paralisi!) in cui si
viene a collocare, quest'anno, il documento contabile. Come
ho già avuto modo di sottolineare, con un intervento in un altro
consiglio, ritengo più che mai necessaria un azione comune da da
parte dell'assemblea dei sindaci per ottenere un significativo
allentamento dei vincoli del patto, quel patto che non solo ci
impedisce di investire fondi che abbiamo, ma anche di assolvere al
pagamento delle imprese del territorio, che sono a forte rischio
chiusura, pena lo sforamento dei parametri fissati.
Chiudo
permettendomi di sottolineare come ci sia stato, anche in questa
occasione attraverso le diverse riunioni di commissione, un
atteggiamento serio e costruttivo da parte di tutti i gruppi presenti
in consiglio Comunale, Commissioni alle quali hanno partecipato, in
maniera attiva, a turno anche gli Assessori. Il tutto nella
dialettica di posizioni diverse, in un democratico e costruttivo
confronto. Ciò che si è cercato di produrre, nei fatti, è un
documento che non sia privo di ragionevolezza e di attenzione nei
confronti dei nostri cittadini. E in una condizione economicamente
difficile come questa, chiudere un bilancio senza alzare le tasse e
garantendo servizi e agevolazioni per particolari categorie
economiche e sociali, ritengo sia davvero un grande risultato.
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