sabato 22 gennaio 2022

SACCO ROSSO NON AVRAI IL MIO SCALPO

Narra la storia che, in tema di spazzatura, siamo progressivamente passati dal famoso e unico sacco nero, dove ci stava dentro di tutto, ai due sacchi, poi ai tre e poi separa la carta e poi tocca al vetro e poi occhio ai giorni e agli orari. Il tutto senza nessun tipo di ritorno anzi, in questa gestione creativa vi è pure il rischio di prendere una multa in caso di errore. Ma questa è la differenziata ci insegnano, un comandamento civile di grande effetto, che dal punto di vista del cittadino è sintomo di valore morale e coscienza civica, ma che nasconde in se insidie economiche da non sottovalutare. Nel frattempo il servizio è decisamente peggiorato, non risponde certo ai canoni previsti dal capitolato e continua a subire aumenti non giustificati. Nel frattempo, narra la storia, che oggi ci sentiamo accerchiati, assediati da un nuovo regolamento che pare un enciclopedia con le pagine mischiate tale, da far impallidire le Tavole di Eraclea. Un regolamento che entra a gamba tesa nella vita dei cittadini rubando spazio e aria. Ci assegnano d'ufficio una convivenza forzata con un sacco rosso, con un chip di riconoscimento, neanche fosse la valigetta dei missili. Ennesima dimostrazione di come l'arroganza di questa amministrazione si fa gioco della mediazione sociale. Ennesima dimostrazione di come la partecipazione è il principio di sussidiarietà spariscono perché, come diceva Hobbes, l’unità della volontà politica coincide con l’unicità fisica della persona che governa, poiché gli individui si riuniscono in una comunità politica solamente nel momento in cui rinunciano a gran parte dei loro diritti naturali a favore del sovrano. Ma noi non siamo un bancomat silente, noi ci faremo sentire e se non fosse sufficiente chiederemo aiuto ai  SACCHI BLU DELL'ONU 



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