giovedì 6 ottobre 2011

Ciò che non si spegne

Mentre il nostro paese è in ginocchio l'onorevole opulenza si occupa tutt'altro.
Ora tocca alla libertà di informazione e al libero scambio di riflessioni. Sonno terrorizzati dalle loro stesse azioni. Non si deve sapere, bisogna spegnere, zittire, cancellare.
Noi però abbiamo imparato a leggere tra le righe e definire i silenzi. E' finito il tempo della politica in poltrona con il cervello ostaggio delle televisioni.  La piazza ha ripreso la sua anima.

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