venerdì 23 maggio 2014

La IUC e l'Editto dei Tre Capitoli (Imu Tasi Tari )



Con il rinvio dell'oggetto 115 (tariffe TASI) si conclude una parte del percorso che ha contribuito a delineare i contenuti della IUC, ovvero l'Imposta Comunale Unica, che è bene ribadire è stata istituita dallo stato e normata attraverso Legge di Stabilità, in una perversa confusione di acronimi che ne hanno segnato il percorso decisionale, al punto che oggi i cittadini rischiano di dover andare a pagare senza capire bene cosa e perchè. E' un imposta che nel nome si definisce unica ma che nei fatti, attraverso un proprio regolamento, istruisce e regolamenta le vere imposte che i cittadini dovranno pagare, che si chiamano IMU, TASI e TARI. Un regolamento questo che potremmo, e non a torto, definire una sorta di Editto dei Tre Capitoli cosi, giusto per prendere in prestito un titolo di giustiniana memoria.
Al capitolo primo troviamo l'IMU, eterno compromesso elettorale con un ricco catalogo di criticabili esenzioni il cui regolamento, fatto salvo le giuste e doverose agevolazioni in capo ai comuni, riguarda sostanzialmente le seconde case e non presenta elementi di particolare rilievo se non quello di avere un limite massimo di prelievo, che è poi risultato della somma con la sorella TASI

Al capitolo secondo troviamo la TASI, ovvero il Tributo sui servizi indivisibili che poi sono; la manutenzione dei marciapiedi e delle strade, la manutenzione del verde, l'illuminazione pubblica, i servizi per la sicurezza, Musei Biblioteche, scuole materne comunali, ecc, ecc. e cioè tutti quei servizi comuni che vengono utilizzati dai cittadini e per i quali non si può stabilirne singolarmente il costo, dove il principio dovrebbe essere Chi Usa Paga. Un'affermazione questa che fa a pugni con un numero incredibile di esenzioni ed anche in questo caso, il rischio è che potrebbe pesare in misura maggiore sulle prime case, al punto da configurarsi come una vera patrimoniale. Un Imu mascherata senza peraltro godere delle detrazioni della precedente versione. Detrazioni che diventano strumento nelle mani dei Sindaci e che si potrebbero materializzare attraverso un'ulteriore prelievo straordinario dello 0,8 x1000 E qui serve una seria rilettura della questione e una diversa distribuzione dell'imposta, introducendo delle detrazioni in funzione della reale fruizione dei servizi che, per alcuni cittadini, sono difficilmente utilizzabili; penso alle molte barriere architettoniche che ne impediscono l'accesso e la libera fruizione ai cittadini con disabilità diverse e alle periferie dove i servizi più che indivisibili forse sono ancora un tantino invisibili.

Ecco che allora non solo diventa importante la partita dello 0,8 x1000, strumento per dare più equità a questa imposta, ma lo è anche il rapporto tra domanda ed offerta e cioè tra quanto io pago e quanto tu mi offri in termini di efficienza (servizio e costi).

L'ultimo capitolo riguarda la TARI argomento che ha animato in più occasioni il dibattito in quest'aula il cui testo disciplina l'applicazione del tributo e sul quale vorrei fare una riflessione e una provocazione:

la riflessione riguarda l'articolo che contiene una pletora di soggetti con una riduzione d'imposta di default, agevolazioni queste che vengono iscritte a bilancio come autorizzazioni di spesa con copertura assicurata da proventi diversi. Proventi che presumibilmente escono dalle tasche dei cittadini e che forse meriterebbero una destinazione d'uso diversa rispetto ad alcune tipologie di esenzioni. E questo attraverso una doverosa riscrittura del disposto che non può riproporsi uguale di anno in anno ma deve sapersi adattare alla difficile situazione economica che penalizza oggi molti cittadini che meriterebbero di fruire delle agevolazioni che in maniera ripetitiva riguardano sempre una stretta cerchia di soggetti.

La provocazione sta invece nel raccogliere la giusta proposta di arrivare ad una tariffazione puntuale ovvero Pago x il rifiuto che produco cosi seppur involontariamente andremo a sanare un discrimine che vede la famiglia con tre figli pagare x 5 mentre una coppia con tre animali paga per due. E questo come se gli animali non producessero spazzatura. (ovviamente questo vale anche per Dudù

Sicuramente il ruolo di ideatore principale di questa imposta tricapitolina appartiene allo stato a noi spetta il compito di intervenire, attraverso gli strumenti consentiti in sede di bilancio, con azioni di attenzione verso i cittadini. E in una condizione economicamente difficile come questa garantire servizi e agevolazioni per particolari categorie economiche e sociali, ritengo sia una sfida dalla quale non potremo sottrarci.


Nessun commento:

Posta un commento