Durante
la fase di discussione di questi due ultimi oggetti ( Monza Crea Valore- Brianza Fiere) ho cercato più
volte, non conoscendone bene la storia al pari di qualcuno dei
presenti, di mettermi dalla parte di un cittadino che assiste alla
diretta in Streming del Consiglio Comunale che oggi riguarda
l'oggetto Liquidazione Brianza Fiere, per cercare di capirci
qualcosa.
Parliamo
di una società nata nel 1997, diversi i soci tra i quali il Comune
con il 71% delle quote, senza una sede fissa tanto che nella sua
lunga storia (sono ben 15 anni), ci sono stati continui
trasferimenti della sede prevista per la realizzazione del polo
(prima Viale Stucchi, poi zona Auchan, ancora Viale Stucchi ecc.).
L’oggetto
sociale era quello di costituire un polo fieristico brianzolo, cosa
che, per vari motivi, non è mai avvenuta. Per la gestione della società, in questi 15 anni, sono stati spesi 500,00 in compensi per gli amministratori. Normali costi di gestione dirà qualcuno, ma a fronte di quali risultati? Qualcuno a mai chiesto conto dell'operato degli amministratori? in una società privata sicuramente non avrebbero resistito così a lungo.
Possiamo sicuramente dire che 15 anni fà aveva senso l'aver pensato di avviare una società di questo tipo, là dove il tessuto industriale e artigianale proponeva ancora diverse eccellenze, ma oggi, in considerazione della grave situazione di crisi economica, dalla quale deriva il progressivo smantellamento del tessuto industriale e artigianale, questo esercizio si ridurrebbe ad un mero costo di mantenimento che graverebbe sulle casse comunali a danno di qualche altro intervento sicuramente più necessario.
La storia racconta che nessuno degli operatori fieristici esistenti sul territorio (incluso il gigante Fieramilano Rho-Pero) se la sta passando bene.
Quanto sentito basterebbe per convincermi della bontà di scelta di voler liquidare questa società.
Ma ho sentito anche qualche consigliere che ha legittimamente posto la questione del dopo ovvero cosa pensa di fare questa amministrazione, se è prevista qualche altra forma di intervento alternativa o se pensiamo di abbandonare le motivazioni alla prova del tempo e le aziende a se stesse.
Allora sentiamo parlare di fiera come strumento di marketing
riflettere sull'evoluzione dell'offerta fieristica
sul ruolo delle fiere nel mix di marketing
sulle performance delle fiere
sui punti di forza delle fiere
e sui punti di debolezza
come preparare una fiera
quali gli obiettivi
la massimalizzazione dei risultati
su come misurare i risultati
da cosa dipende il successo di una fiera
quali gli indicatori di efficacia
la valutazione complessiva
e poi venne il cane che morse il gatto che si mangiò i topo che al mercato mio padre comprò.
Peccato
però che il tessuto industriale/artigianale non esista più ovvero
esiste in minima parte che i nuovi mercati sono nei paesi emergenti
ed'è li che si dovrebbe fare la promozione dei prodotti.
che
questo non'è però materia di competenza dei comuni ma dovrebbe
essere delle Provincie e delle Regioni, che la fiera di Monza era perlopiù un esposizione di auto, di banche e assicurazioni, interrotte di tanto in tanto da bancarelle colorate di maglioni e sciarpe peruviane.
Io
credo che in forza della situazione attuale noi abbiamo il dovere di
promuovere iniziative che siano buone pratiche pensando magari ad
istituire i giorni del baratto dove i cittadini possono scambiarsi le
cose che non usano più in maniera gratuita. Si evirebbe anche di
fare spazzatura e sarebbe un iniziativa a sostegno del commercio
cittadino.
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