martedì 9 aprile 2013

AVVISO DI SUICIDIO

Testo intervento consiglio Comunale di Lunedì 08.04.2013
 
Credo sia doveroso prima di qualsiasi altro argomento, dedicare un pensiero e una riflessione sulla tragedia che ha investito una famiglia di Civitanova Marche scossa dal drammatico gesto che ha spinto al suicidio Romeo, Annamaria e Giuseppe.
Una tragedia, l'ennesima, che ci coinvolge tutti indistintamente e che allunga il triste elenco che colora di rosso le pagine della nostra storia. Non sono episodi lontani, ma dimorano dentro ciascuno di noi avvolti nella nebbia dell'assurda impotenza.
La condizione di precarietà, questo dioscuro che regna sulla vita di molti di noi, è la logica conseguenza delle ricorrenti crisi aziendali che non solo cancellano l’occupazione ma anche le identità sociali, determinando una grave cristallizzazione delle gerarchie negli averi.
Accanto al sistema di welfare che nella nostra regione è stato impoverito e dequalificato, va denunciato come le scelte in campo economico del governo hanno pesato come un macigno sulle comunità locali e sugli enti locali, là dove il peso dei minori trasferimenti e il blocco dell’autonomia, non solo ha costretto molti comuni a chiedere sacrifici ai propri cittadini per mantenere inalterato il livello qualitativo dei servizi ma, ha obbligato molti di loro a scegliere se tagliare investimenti – per fare quadrare i bilanci – o ridurre i servizi; con la drammatica conseguenza che quelli più poveri sono stati costretti a fare l’una e l’altra scelta.
Ma questo non può e non deve costituire un alibi per tutti gli amministratori, poichè in questo quadro d’incertezza i cittadini chiedono al sistema pubblico di dare delle risposte caricandoli del peso di una responsabilità da affrontare con forti limitazioni sui propri strumenti di azione ridotti alle sole imposte comunali e alle tariffe sui servizi a domanda individuale. Ed'è proprio alla Città, intesa come la forma di governo più vicina ai cittadini, che gli stessi si rivolgono per ottenere delle risposte. Non possiamo più ignorare che, causa la diminuzione del potere d’acquisto dei salari emerge, al fianco di marginalità già consolidate, una fascia “grigia” di persone che hanno perso la tranquillità economica e che oggi vivono nascondendosi dietro un muro di vergogna e residui di dignità.
In questo contesto serve più che mai una politica sociale di prossimità, più vicina ai cittadini e ai loro problemi, una politica capace di trasformare i cittadini da semplici comparse a protagonisti attivi.
Serve un azione concreta che vada oltre il vincolo della stesura del bilancio che ancora oggi ci vede protagonisti passivi dell'assurdo teatrino della politica nazionale.
Ora non ho sufficienti competenze e potrei commettere qualche ingenuità amministrativa ma mi permetto a questo punto di chiedere al nostro Sindaco di promuovere un azione urgente, attraverso l'assemblea dei comuni, indirizzata al necessario sforamento del patto di stabilità che ci permetta di creare un fondo per il sostegno al reddito. Non si può parlare di stabilità quando c'è in gioco la vita dei cittadini, non si può parlare di effetti collaterali quando in realtà si tratta di premeditazione.
Chiedo inoltre la convocazione di una commissione urgente congiunta con quella delle politiche sociali per affrontare questi drammatici temi.

f.m.












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